Una delegazione della Ugl di Catania, formata dal segretario territoriale Giovanni Musumeci, dal segretario della federazione Ugl Salute Sicilia e Catania, Carmelo Urzì, con l’aggiunto Raffaele Lanteri e con i dirigenti sindacali Nino Neri, Francesco Sicali e Maria Longo, nella giornata di ieri ha incontrato il ministro della Salute Orazio Schillaci durante la sua visita in città. Per i rappresentanti della Ugl è stata un’occasione per ascoltare l’esponente del Governo Meloni su quello che lo stesso Esecutivo intende fare ancora in ambito nazionale, con particolare riflesso su quello siciliano e a maggior ragione sulla realtà metropolitana di Catania dove le luci e le ombre sulla sanità sono ancora troppe. Proprio da quest’ultimo pensiero del ministro Schillaci, che la Ugl ha condiviso pienamente, sono state riproposte alcune battaglie per il lavoro che i sindacalisti etnei continuano a portare avanti in ogni sede istituzionale. “Abbiamo apprezzato il grande impegno che fino ad oggi il ministro ha profuso per riorganizzare una sanità devastata dal Covid e da anni di politica poco attenta alle problematiche reali del settore. Ci siamo sentiti subito in sintonia sul piano delle idee e dell’azione, ma vogliamo anche ringraziarlo ancora una volta per averci dedicato del tempo prezioso ed aver ascoltato con interesse alcuni nostri punti sui temi della sanità pubblica e privata – dicono gli esponenti della Ugl. In primo luogo abbiamo evidenziato la necessità, nell’ottica della stabilizzazione del personale precario Covid-19, di trovare delle soluzioni immediate per dare accesso alla specializzazione per quanto riguarda i farmacisti, i biologi e gli psicologi, così da permettere agli stessi (che hanno comunque maturato il periodo di servizio) di poter accedere alle procedure. Ci siamo premurati inoltre di chiedere una vigilanza sulla Sicilia, in modo particolare per quanto riguarda l’applicazione uniforme su tutta la Regione delle norme a tutela dei precari, al fine di evitare discriminazioni territoriali tra gli stessi lavoratori e velocità diverse tra province. Sulle liste di attesa abbiamo condiviso le parole del ministro, rappresentando l’assurda questione tutta siciliana della mancanza di un sistema di prenotazioni unico, così come ci siamo trovati d’accordo sul tema dei posti a numero chiuso nelle facoltà di medicina e sull’impellenza di rendere appetibili le specializzazioni più carenti di personale, poiché meno gettonate dai laureati in medicina. Sul comparto privato come Ugl abbiamo rappresentato al ministro Schillaci l’assurda vicenda che riguarda la mancata riforma della legge n° 39 del 1988, motivo per cui ancora oggi non sono stati adeguati gli standard nelle strutture private dove non sono ancora contemplate le nuove figure professionali che in questi anni sono salite alla ribalta del settore. Ed, oltretutto, abbiamo anche posto la problematica relativa al rinnovo urgente di alcuni contratti collettivi di lavoro fermi da troppi anni. Infine – concludono Musumeci, Urzì, Lanteri, Sicali e Longo, abbiamo accennato al ministro la nostra idea di riordino del settore riguardante l’emergenza e urgenza con il riconoscimento della figura dell’autista soccorritore, che ci auguriamo adesso di poter discutere a Roma insieme ai nostri dirigenti del coordinamento ed ai parlamentari catanesi e non che vorranno appoggiare questa nostra proposta. Riteniamo questo primo dialogo un punto di partenza e ci auguriamo possa trovare altri momenti proficui in favore di chi lavora nella sanità e degli utenti che ora più che mai hanno bisogno di risposte concrete che, siamo certi, il ministro Schillaci saprà dare.”        

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