Palermo – Ritardi, disattenzione e mancanza di confronto: è questo il quadro che emerge dalle parole di Salvatore Mingrino, Segretario regionale e componente della Segreteria nazionale della Fedir, il sindacato che rappresenta i dirigenti Professionali, Tecnici e Amministrativi (PTA) della sanità pubblica e degli enti locali. In questa intervista, Mingrino lancia un appello alle Aziende del Servizio Sanitario Regionale siciliano: “Avviate subito la contrattazione decentrata integrativa. Senza il benessere dei dirigenti, la sanità non può funzionare.”
Segretario Mingrino, qual è oggi la situazione della contrattazione nelle aziende sanitarie siciliane?
Purtroppo, registriamo un ritardo gravissimo: molte Aziende del Servizio Sanitario Regionale non hanno ancora avviato i tavoli di contrattazione decentrata integrativa annuale, come previsto dal contratto nazionale. È una situazione che ci preoccupa fortemente, perché riguarda il riconoscimento economico e professionale di centinaia di dirigenti PTA, ma anche il buon funzionamento dell’intero sistema sanitario.
In che modo il mancato avvio di queste trattative incide sull’organizzazione dei servizi?
La contrattazione integrativa non è un atto formale. Serve a stabilire criteri trasparenti per gli incarichi, a distribuire le risorse accessorie, a fissare obiettivi chiari. In assenza di tutto ciò, si genera incertezza, si demotiva il personale e si rallentano i processi decisionali. Parliamo di dirigenti che garantiscono ogni giorno l’efficienza amministrativa, tecnica e gestionale delle aziende: ignorarli significa danneggiare l’intera macchina organizzativa.
Si tratta di un problema solo sindacale o anche strategico per il servizio sanitario?
È assolutamente un problema strategico. La sanità siciliana è in sofferenza: carenza di personale, strutture in affanno, lunghe attese per i cittadini. Ma molti di questi problemi si potrebbero affrontare meglio con una macchina organizzativa funzionante, dove i dirigenti siano messi nelle condizioni di lavorare al massimo delle loro capacità. E questo passa anche dal loro benessere lavorativo e da un riconoscimento concreto del loro ruolo.
Cosa chiede oggi la Fedir alle Aziende sanitarie siciliane?
Chiediamo che si rispettino i tempi e gli obblighi previsti dal contratto collettivo nazionale. Le aziende devono convocare con urgenza i tavoli di contrattazione decentrata. Ma chiediamo anche un cambio di passo culturale: i dirigenti PTA non possono essere considerati semplici esecutori. Sono professionisti di alto profilo, decisivi per garantire trasparenza, legalità, efficienza e innovazione all’interno delle strutture sanitarie.
La Fedir è pronta a partecipare a questi tavoli?
Certo. La nostra disponibilità al confronto è totale, come sempre. Ma servono tempi certi, impegni chiari e volontà reale di ascoltare. Continuare a posticipare significa danneggiare la sanità pubblica e indebolire la sua capacità di rispondere ai bisogni reali delle comunità.
Un ultimo messaggio alle istituzioni?
Alle Aziende e alla Regione diciamo: convocateci al più presto. È un dovere previsto dal contratto, ma anche un atto di responsabilità verso i cittadini siciliani. Se vogliamo una sanità efficiente, dobbiamo partire dal rispetto e dalla valorizzazione di chi ogni giorno la fa funzionare, spesso in condizioni difficili e con grande spirito di servizio.
Luogo: Sindacato, PALERMO, PALERMO, SICILIA
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