–  “Gli interventi finanziari pari a 7.5 milioni di euro, in favore dei settori più colpiti dall’attuale crisi climatica e di mercato, inseriti nella legge di Bilancio appena varata, rappresentano una prima risposta e un segnale di attenzione allo stato di sofferenza dell’agricoltura siciliana ricevuta dall’assessore regionale all’agricoltura, Luca Sammartino e dal parlamento siciliano”. È quanto dichiara la Giunta di CIA Sicilia Orientale, commentando il voto in Aula all’Ars della legge di Bilancio.

“Sicuramente si tratta di risorse finanziarie ancora insufficienti ma importanti – si legge nella nota – se saranno finalizzati al sostegno delle aziende agricole con meccanismi di pronto intervento, semplici ed immediati, che possano rivitalizzare il mercato, come nel caso degli agrumi per lo più di piccola pezzatura,  incoraggiando la trasformazione industriale ed incentivando la vendita allo stato fresco di una produzione pur sempre di ottima qualità ed apprezzata dai consumatori”.

“Si tratta dei 7,5 milioni di euro disposti con la legge di Bilancio che in più occasioni – afferma Pippo Di Silvestro, responsabile area tematica – abbiamo avuto modo di sollecitare come risposta alla crisi climatica che al di là della conferma esercitata dalle statistiche, ha visto la Sicilia attraversata da oltre sette mesi di siccità, con temperature torride e la persistente mancanza di risorse idriche, con gli invasi principali del nostro territorio praticamente asciutti”.

Cia Sicilia Orientale ribadisce la necessità della convocazione di un tavolo Regionale per affrontare in modo corale e condiviso le modalità di applicazione delle norme finanziarie previste a sostegno dell’agrumicoltura e nel contempo aprire un tavolo di crisi sull’emergenza idrica per verificare lo stato dell’arte e programmare gli interventi urgenti e necessari per alleviare la drammatica prospettiva di una stagione irrigua senza acqua.

“Non si riesce ad immaginare la conduzione di una campagna irrigua con gli invasi vuoti e il dramma economico che potrebbe avere una ricaduta devastante nel territorio –– dichiara Giosuè Catania, coordinatore di Giunta CIA – Non può sfuggire a nessuno il paradosso dell’invaso di Lentini che nonostante abbia una significativa disponibilità di acqua, questa non può essere utilizzata a causa della perpetua avaria nei mezzi di sollevamento e di probabili ritardi nelle manutenzioni delle condotte– continua – Non si tratta di inveire contro qualcuno nonostante la conclamata cattiva gestione dei Consorzi di Bonifica perpetrata per decenni, ma di pretendere un cambio di passo per affrontare subito le emergenze”.

Ad oggi non si registrano precipitazioni importanti in tutto il territorio regionale: il grano seminato ha difficoltà ad attecchire; il comparto zootecnico stenta a soddisfare l’approvvigionamento per le animali tra mancanza di prati verdi ed esaurimento delle scorte di fieno; le olive, in parte raggrinzite, sono rimaste sugli alberi senza essere raccolte, gli agrumi rimasti di piccola pezzatura necessitano di un cospicuo assorbimento per la trasformazione in succhi. E come se tutto ciò non bastasse, permangono costi di produzione esorbitanti che relegano i produttori siciliani in una posizione di svantaggio rispetto agli altri competitor. 

Una situazione difficile per i produttori che tuttavia non si lasciano sopraffare dallo scoramento, ma al contrario rivendicano con forza un sostegno immediato e politiche di sviluppo dell’agroalimentare siciliano. “Un confronto regionale tecnico e politico – sollecitano Stefano Cannistrà e Salvatore Grosso, rispettivamente Vicario e vice presidente – per valutare anche l’esistenza delle condizioni per chiedere lo stato di calamità Naturale. E’ importante anche affrontare il nodo delle polizze assicurative sulle produzioni agricole per la messa in sicurezza delle aziende agricole di fronte ad una consolidata crisi climatica”.

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