«Il mar Tirreno e il mar d’Africa fanno l’amore davanti a questo lembo di terra a forma di falce, Drepanon, in greco». Così la voce di Selena inizia a raccontare Trapani, correndo tra le sue meraviglie e nutrendone l’identità corale su Loquis, la piattaforma digitale che raccoglie le storie narrate da chi abita o attraversa un territorio lasciando la sua orma sonora alla comunità degli altri viaggiatori.

In occasione della giornata internazionale della voce, l’app di travel podcast ideata da Bruno Pellegrini e fondata con Fabrizio Cialdea inaugura il canale “100 voci per 100 luoghi”: 100 nuovi podcast, uno per ogni capoluogo di provincia italiana, pubblicati in contemporanea per tracciare una nuova mappa di storie, tradizioni e curiosità. Ogni contributo è curato dai professionisti e professioniste della voce che fanno parte della Loquis Factory, un network appassionato e creativo per il podcasting autoriale di viaggio che espande i numerosi contenuti già offerti spontaneamente dagli utenti. Tra i vari contributi, l’atlante di luoghi parlanti ospita una sezione dedicata a Trapani con affondi curati da Selena Pellegrini.

Agente di marketing e insegnante di storytelling, da anni Pellegrini cura podcast, «perché un luogo va raccontato ma soprattutto ascoltato con gli occhi all’insù, senza smettere di guardarsi intorno, a piedi, in bicicletta o su una barca a vela. E poi ogni luogo ha una voce che si intreccia con quella del podcaster e con le tante voci di chi quel luogo lo abita o lo ha abitato», spiega. Così Trapani rivive nel suo racconto, dalle piazze arabe assolate del centro agli incanti della provincia, come Selinunte «che prende il nome dalla pianta di sedano selvatico che ancora cresce tra i templi dell’antica polis».

Dalla casba di Mazara del Vallo alla sabbia fine di Capofeto, si passa al castello di Erice da cui si ammirano «tutti i colori impazziti della tavolozza di Nettuno», tramanda Pellegrini. Un mix unico di mito, storia, architettura, paesaggio e letteratura, che non dimentica la grande cultura custodita nella gastronomia locale, dal pane cunzatu al pesto trapanese, passando per il cous cous, il pane nero di Castelvetrano e il cannolo di Dattilo, alla scoperta del territorio oltre il format della recensione geolocalizzata, per un incontro vero con l’identità e la comunità locale. L’anima dei luoghi ha la voce delle persone.

Una voce in cerca di compagnia, come avveniva negli scambi tra viandanti e può accadere ancora oggi. All’insegna di un nuovo umanesimo digitale, Loquis invita tutti gli amanti dell’immenso patrimonio che precede e accompagna quello visibile, nelle storie di chi ha edificato parte dell’immaginario legato a un particolare luogo, a offrire la propria versione. Questo atlante sonoro ha infatti pagine infinite ancora da scrivere. Un’opportunità aperta a tutti i podcaster su Loquis per contribuire ad arricchire il racconto delle storie del mondo, per essere parte attiva di questa esperienza unica, contribuendo con il racconto dei propri luoghi a ispirare chi viaggia a riscoprire la bellezza del reale con occhi nuovi.

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