Aumentate le indennità di Amministrazione e Consiglio, nonostante la cattiva gestione di alcune vicende economiche comunali. La scelta di chi governa la città non è sfuggita al movimento “Civico 4”, che ha preso in esame le indennità del 2019, e le ha paragonate a quelle di quest’anno.
Ecco il quadro venuto fuori dal 2019, quando per primo cittadino e Giunta il Comune spendeva poco più di 308mila euro.
Quest’anno, con la delibera numero 99 del 4 luglio 2023, il sindaco Francesco Italia e la sua Giunta hanno scelto di applicare il comma 51 dell’articolo 13 della Legge Regionale 13 del 25 maggio 2022: “Gli enti locali della Regione, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, possono applicare, con oneri a loro carico, i commi 583, 584 e 585 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2021, numero 234”.
Esercitando questa facoltà, “sindaco e Giunta – spiega il leader del movimento, Michele Mangiafico – hanno deciso di parametrare l’indennità del primo cittadino all’80% del presidente della Regione Siciliana, aumentando a Italia e, a cascata, ai componenti della sua Giunta, tutte le indennità, come segue: il sindaco prende adesso 9.173,08 euro lorde, che dal 2024 diventano 11.040,00, il vicesindaco prende 6.879,81, che dal 2024 diventano 8.280,00, l’assessore prende adesso 5.503,85, che dal 2024 diventeranno 7.176,00 euro. Complessivamente, nel bilancio del 2024, solo per sindaco e Giunta Municipale, i cittadini dovranno mettere in bilancio 920.736,00 euro”. Cifra nettamente superiore rispetto al 2019.
Ma non finisce qui. C’è poi l’articolo 38 della legge regionale 9 del 27 luglio 2023 che riguarda i consiglieri comunali:
“I comuni della Regione, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, possono provvedere, con oneri a loro carico, all’adeguamento degli importi dei gettoni di presenza dei consiglieri di cui alla tabella A del decreto del ministero dell’Interno 4 aprile 2000, numero 119, nel rispetto degli equilibri pluriennali di bilancio, nei limiti della variazioni percentuali previste dai singoli enti locali in attuazione del comma 51 dell’articolo 13 della legge regionale 25 maggio 2022, numero 13, in applicazione dei commi 583, 584 e 585 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2021, numero 234, per le indennità di funzione dei sindaci”.
Esercitando questa facoltà, “nella seduta dello scorso 23/10/2023, 23 consiglieri comunali su 32 (esclusi Gennuso, Greco, Messina, Rabbito, Ortisi, Milazzo e Zappulla) hanno votato una variazione al bilancio 2023 per accendere un capitolo di bilancio che accolga gli aumenti e hanno indirizzato il dirigente a predisporre gli atti per portare il gettone di presenza al tetto massimo del 25% dell’indennità del sindaco. Dal 2024, complessivamente, per il solo gettone di presenza dei 32 consiglieri comunali, bisognerà prevedere in bilancio 1.059,840,00 euro.”
In totale, tra sindaco, assessori e consiglieri, il bilancio 2024 dovrà prevedere 1.980.576,00 euro, oltre al rimborso ai datori di lavoro che potrebbe aggirarsi intorno ai 150.000,00 euro. Un maggiore esborso, rispetto al 2019, di oltre 1,3 milioni di euro l’anno.
Al netto di questo, Mangiafico punta il dito contro l’Amministrazione anche per un’altra questione, e cioè quella di Igm, per cui “non è riuscita ancora a pagare l’ultimo debito della sentenza Igm del 04/09/2023 di 7.791.896,89 oltre interessi, maturati in questi due mesi in circa 53 mila euro, rintracciando in bilancio solo 5,5 milioni di euro, anche perché ha impegnato altre somme, come abbiamo visto, per aumentare indennità e gettoni di presenza. Ma non si tratta dell’unica posizione debitoria che la nostra città deve affrontare”, afferma Mangiafico.
Mangiafico e gli esponenti di “Civico 4” hanno ripreso il verbale dei Revisori dei Conti numero 38 del 05/05/2023 che accompagna l’approvazione del consuntivo 2022, e hanno appurato che “il Comune di Siracusa ha certificato nel 2015 con la delibera 177 del 23/11 un disavanzo da ripianare che, al 31/12/2022, risulta ancora di 13.880.985,09 e per il quale iscrive ogni anno in bilancio la cifra di 683.782,00 euro per ridurlo. Il risultato di Amministrazione, nel 2022, è stato di -4.082.410,27.”
Da otto anni l’Amministrazione non procede ad alcun accertamento straordinario di residui attivi e passivi per verificare se ci siano poste non più esigibili. Allo scorso dicembre l’ammontare dei residui posti in bilancio e non ancora riscossi e accumulati negli anni, per la sola Tari, è di 66 milioni di euro.
Per quanto riguarda l’indebitamento, “il debito complessivo contratto dall’Amministrazione comunale di Siracusa, alla data del 31/12/2022 è pari a 37.997.527,06 euro, escludendo il debito Igm e altri che siano maturati nel 2023”, ancora pungente Mangiafico.
“Tra disavanzo, indebitamento al 2022 e nuovi debiti del 2023, il Comune è esposto per oltre 60 milioni di euro, senza considerare che iscrive in bilancio residui di anni precedenti per la sola Tari sulla cui capacità di riscossione nutriamo molti dubbi per circa 66 milioni di euro. Qualcuno forse ha dimenticato la condizione di fragilità del bilancio comunale per la quale il Consiglio comunale il 28 dicembre 2018 con delibera numero 126 ha approvato le misure correttive richieste dalla Corte dei Conti, sezione di Palermo, con delibera 182 del 26 ottobre 2018. – conclude il leader del movimento – Per queste ragioni, ci rivolgeremo alla stessa Corte dei Conti per chiedere riscontro sulla sostenibilità delle iniziative assunte dalla Giunta e dal Consiglio comunale e della condizione attuale del bilancio del Comune di Siracusa.
All’Amministrazione comunale e al Consiglio comunale chiediamo che – nel frattempo – 1,3 milioni l’anno di maggiore esborso per i cittadini per indennità e gettoni di presenza siano destinati ad un capitolo vincolato per il pagamento dei debiti e la riduzione del disavanzo dell’ente.”
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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