Palermo 6 ottobre 2023 – “Da Palermo partiremo in 500, e assieme a noi ci saranno tante associazioni come Arci, Acli, Anpi, Libera, Legambiente, e le varie anime, forme e movimenti che a Palermo, in questi mesi e anni, con la loro azione, hanno fatto sì che questa è una città che comunque non si rassegna. Palermo vive di iniziative e di mobilitazione, dalle vertenze sul lavoro a chi è sceso in piazza per dire detto basta agli incendi e alla violenza di genere, per parlare dei fatti più importanti degli ultimi mesi, alle manifestazioni fatte sul fronte dell’antimafia, in una logica nuova, intersezionale, per mettere assieme le questioni, e non affrontarle più una alla volta”.

Lo dichiara Mario Ridulfo, al termine di una stagione di mobilitazione e di 357 assemblee svolte in tutti i posti di lavoro, che ha convolto 15 mila lavoratori e lavoratrici, in vista della mobilitazione di domani a piazza San Giovanni a Roma “La Via Maestra. Insieme per la Costituzione”.

   “Questa di Roma, in difesa della Costituzione, segue le tante altre manifestazione per il lavoro della Cgil fatte anche assieme a Cisl e Uil, che avevano una piattaforma comune – aggiunge Ridulfo – La verità è che i governi, compreso quello regionale e cittadino, ascoltano ma non ci sentono, non sentono le ragioni del mondo del lavoro, si rifiutano di aprire un confronto, c’è un muro di gomma che dobbiamo necessariamente rompere. Facciamo appello alla società palermitana, alle forze civili, politiche, democratiche per costruire assieme un coordinamento per una mobilitazione continua, al di là delle emozioni legate a fatti di cronaca, e per determinare un cambiamento necessario, che serve non solo a Palermo ma a tutta l’Italia”.

   Da Palermo arriva a Roma l’emergenza dei precari, dagli ex Pip ai part-time, agli Lsu da stabilizzar, all’articolo 23, non ultimi i lavoratori e le lavoratrici impegnati nell’emergenza Covid, oltre ai dati che parlano della fuga, negli ultimi 10 anni, dei giovani tra i 15 e i 34 anni, 199 mila in Sicilia, di cui 50 mila palermitani.

   Tante le voci dei precari, che intervengono alle assemblee, agli attivi, per spiegare la loro situazione.

   “Il lavoro di rider, a distanza di 10 anni dalla nascita della mia categoria, è ancora associato alla parola precariato – ha denunciato fino a ieri alla Festa dell’Unità Olga Giunta, rider, segretaria di Filt Cgil Palermo – Un mondo spaccato: da una parte quelli assunti da Just Eat, che hanno un contratto, anche se ancora da migliorare. Dall’altro una massa enorme, identificata come autonoma, di lavoratori delle altre piattaforme. Questo vuol dire che ogni lavoratore di una piattaforma è come se fosse una singola impresa. Si è creata una competizione, per cui è estremamente difficile coalizzarci e unirci per fare leva nei confronti dell’azienda. A distanza di 10 anni dobbiamo ancora conquistare diritti basilari per ogni tipo di lavoro. Le multinazionali hanno sempre il coltello dalla parte del manico e il lavoratore è solo, isolato, poco informato. Ma noi la strada dei diritti la stiamo percorrendo, anche con la Casa dei Rider da poco inaugurata”.

   Linda Fiorini, lavoratrice, delegata della Filcams Cgil Palermo, mamma single di una bambina, part time “ovviamente involontaria”, impiegata del settore commercio dal 2005, presso Stroili Oro, all’iniziativa del 18 settembre con Maurizio Landini al Rouge et Noir ha portato la sua testimonianza, emblematica per rappresentare la condizione di tutti i lavoratori, precari, part-time, ex Pip, lavoratori dei servizi, in grigio, in nero, a chiamata, a contratto, di Palermo.

“Come fa un lavoratore part time involontario – dice Linda Fiorini – che percepisce mediamente 700 euro, ad esempio una madre, con turnazione mista, ad organizzare tempi di vita adeguati, in una città come Palermo, dove non può neppure usufruire di servizi come asili nido, mense scolastiche, tempo pieno, che invece di essere pubblici diventano un lusso per pochi e troppo spesso un sacrificio troppo grande per la maggior parte delle famiglie?”. “In una realtà come la nostra – aggiunge – dove la democrazia esiste finché stai con gli occhi abbassati, io la testa l’ha alzata. E proprio come dice lo slogan della mia azienda ‘Scegli la tua gioia’, io quella gioia l’ho scelta e trovata facendomi portavoce non solo dei miei diritti ma dei diritti dei miei colleghi e di tutti i lavoratori, per contrastare illegalità, sfruttamento e tutte quelle ingiustizie, accrescere la nostra consapevolezza, mettendo anche in pratica, assieme ad altre compagne e compagni, il sindacato di strada”.

Una vera emergenza, quella del precariato. “Col lavoro precario si è costruita un’aspettativa oltre ogni limite oltra ad aver alimentato le fortune politiche di tanti – aggiunge Ridulfo – Questa condizione è strutturale in Sicilia, dove assieme al lavoro precario ci sono tutte le forme di lavoro povero che hanno abbassato il livello della dignità oltre che della civiltà in questa terra. La Cgil per queste ragioni e non da sola scende in piazza a Roma con duecento associazioni. Il 7 sarà un primo momento per costruire non solo a Palermo, ma nei territori nei quartieri, nei comuni, questa rete enorme di associazioni, movimenti gruppi democratici per costruire altre iniziative per scuotere chi ci governa”.

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