Gela – Nella periferia dell’Europa si è aperta una nuova mostra sull’origine del mito del “Toro Androprosopo” e le radici classiche dell’Europa.
Ghelos, il toro androsopo di Gela, in una linea di continuità con Acheloo e i due fiumi Gela in Sicilia (nella Magna Grecia) e l’Aspropotamo il secondo più grande fiume della penisola ellenica.

L’artista ha voluto reinterpretare “Ghelos” per creare un’opera d’arte che rievoca identità, appartenenza e riscatto per un territorio violentato dall’industrializzazione pesante.

L’arte non è una puntuale copia o una semplice riproduzione dell’effige storica, ma è arte l’interpretazione del contemporaneo o del passato e soprattutto è arte il messaggio di riscatto di una Comunità.

Il Toro Antropomorfo è in linea non solo con la storia e la mitologia ellenica, ma è in linea con la mitologia orientare del fiume che viene raffigurato da un’animale mitologico dal volto umano.

Il simbolo di Ghelos rappresentava  per i rodio-cretesi dei fondatori “Antifemo ed Eutimo” il fiume Gela, ma questa non era solo la rappresentazione del fiume ma una vera e propria divinità.

La storia dell’umanità è ricca di esempi di rappresentazione di fiumi con degli animali mitologici dal volto umano, questo sia nella tradizione orientale che occidentale.

Ghelos era rappresentato nelle monete coniate nella polis di Ghela circa 2700 anni fa ed è stato oggetto di riproduzioni contemporanee nei francobolli della zecca dello Stato Italiana e persino all’estero (ad esempio in Niger).

Sicuramente Ghelos è in linea con la tradizione mitologica ellenica che rappresentava il fiume Aspropotamo, cioè Acheloo.

Acheloo è la più importante delle divinità acquatiche greche ed il primo fra tutti i fratelli fiumi.

Compare nel ciclo delle fatiche di Eracle (Ercole) quando aspirava alle nozze con Deianira, figlia di Eneo e re degli Etoli, che era stata chiesta in moglie da Eracle.

Durante la lotta fra i due, Acheloo si trasformò prima in serpente, quindi in toro (come narra Sofocle), poi in un drago viscido e iridescente ed infine in un uomo dalla testa di bue così Eracle gli strappò un corno.

Acheloo si considerò vinto e gli cedette il diritto di sposare Deianira ma rivolle indietro il suo corno e dando in cambio un corno della capra Amaltea, la nutrice di Zeus, ossia la cornucopia.

Dalle gocce di sangue cadute dalla sua ferita nacquero le sirene, chiamate infatti Acheloides dal nome del padre.

Acheloo era considerato anche il padre di molte fonti, quali la fonte Pirene di Corinto, la fonte Castalia di Delfi, la fonte Dirce di Tebe (ndr e probabilmente anche di Ghelos di GHELA).

DA CHI E’ PROMOSSA L’OPERA

La mostra è promossa da un’associazione di Cittadini, Associazione “Comitato Civico Gela Brainstorming APS, che vuole recuperare le radici del suo territorio contro anni di disinteresse e di industria pesante.

L’opera è stata realizzata dal Maestro D’arte Francesco Cascino.

DOVE SI TROVA L’OPERA

Il prototipo del “Toro di Gela” sarà in mostra gratuitamente presso la Libreria Orlando in Via Cairoli 104 dal 13 Aprile 2024 al 3 Giugno 2024.

La Libreria Orlando a Gela in Via Cairoli 104 è aperta dal Lunedì al Sabato dalle ore 9-13 e dalle 16:30 alle 20:00.

Per visite guidate contattare gelabrainstorming[at]tiempolibresite.com

Luogo: Libreria Orlando, Via Cairoli, 104, GELA, CALTANISSETTA, SICILIA

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