Siamo a scrivervi in rappresentanza del Movimento Siciliano d’Azione per portare all’attenzione della vostra prestigiosa testata, grazie alla nostra proposta, una questione di fondamentale importanza che riguarda la partecipazione democratica dei siciliani residenti all’estero alle elezioni regionali della Sicilia.

La nostra terra, la Sicilia, non può essere considerata soltanto una comunità di 4 milioni di persone. È una nazione di svariati milioni di individui, composta non solo dai quasi 5 milioni di residenti in Sicilia, ma anche dai 750.000 siciliani all’estero con passaporto italiano e da un numero imprecisato di siciliani che hanno rinunciato alla cittadinanza e i siciliani d’origine. In totale, si stima che la diaspora siciliana raggiunga l’esorbitante cifra di circa 6 milioni, superando il numero di siciliani presenti in Sicilia stessa.

Ciò solleva una domanda cruciale: cosa rende libero un popolo? Per noi, la risposta è chiara: il diritto all’autogoverno. Per i siciliani, questo si traduce nel diritto di decidere il futuro del Parlamento più antico al mondo, quello siciliano. Tuttavia, questo diritto fondamentale è negato a una parte significativa della popolazione siciliana.

Attualmente, lo Stato Italiano concede giustamente ai suoi cittadini all’estero il diritto di voto per il Parlamento di Roma. Tuttavia, lo stesso diritto non è esteso al Parlamento di Palermo, nonostante l’equiparazione formale fra i due. Questo significa che più della metà del popolo siciliano è escluso dalla possibilità di decidere per la propria terra e la propria gente.

Il Movimento Siciliano d’Azione lancia una proposta che a nostro avviso rappresenta una battaglia di civiltà e giustizia: chiediamo il riconoscimento del voto estero per le elezioni regionali. Riteniamo inammissibile che solo il 45% dei siciliani, su un totale di 11 milioni, possa godere dei diritti politici. La maggioranza dei siciliani è chiaramente considerata cittadinanza di seconda classe, privata del diritto di partecipare alla definizione del proprio destino.

La nostra proposta si basa sul Capo VI del Titolo II della Costituzione Siciliana del 1812, che definisce siciliani non solo i nati in Sicilia, ma anche i figli dei siciliani nati fuori dalla Sicilia. Questo principio ha radici profonde nella storia della Sicilia e nella sua lotta per la libertà. A distanza di due secoli, questi diritti fondamentali vengono ancora negati, ed è nostro dovere difenderli.

Vi invitiamo a sostenere la nostra causa, affinché il diritto di voto per i siciliani all’estero alle elezioni regionali diventi una realtà. In questo modo, potremo avanzare verso una Sicilia più inclusiva, democratica e rispettosa dei diritti di tutti i suoi cittadini, ovunque essi si trovino nel mondo (e sappiamo quanto l’emigrazione, vera causa di questa problematica, rappresenti una delle maggiori sfide per la Sicilia).

 

Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.