I 44 programmatori dell’Asp di Palermo vincitori di una selezioni per titoli, dichiarano lo stato di agitazione. “Siamo esausti, l’amministrazione esercita pressioni psicologiche, rinnovando i nostri contratti di mese in mese, mancando di provvedere ad una stabilizzazione logica, coerente e prevista dall’ordinamento legislativo in vigore”. A dichiararlo sono i Programmatori – continuano – “Chiediamo la sospensione del concorso a tempo indeterminato per 53 posti, nel rispetto della Direttiva Assessoriale, al fine di permettere la stabilizzazione di tutto il personale in servizio avente diritto, non solo 18 unità”.
Ad oggi, non risulta che l’ASP 6 di Palermo abbia provveduto, come stabilito nella citata Direttiva Assessoriale, a sospendere il concorso fino all’esito delle procedure di stabilizzazione; ed, anzi, in data 28.06. 2023 ha emanato la delibera n. 955 con la quale viene nominato un nuovo componente della Commissione esaminatrice. I contratti dei programmatori sono stati rinnovati solo fino ad agosto mentre quelli degli altri precari sino a Dicembre: un’inaccettabile disparità motivata con lo svolgimento di un concorso che va invece fermato, evitando non solo un possibile danno erariale, ma il disperdersi delle professionalità acquisite in anni di servizio. I contratti dei programmatori vengono rinnovati di mese in mese, inserendo ad ogni proroga le clausole contrattuali: “nelle more dell’espletamento delle procedure concorsuali in itinere”, “proroga in ragione dell’espletamento del concorso a tempo indeterminato del medesimo profilo le cui assunzioni OVVIAMENTE faranno venir meno i rapporti di lavoro a tempo determinato”. In ragione di ciò, le suddette figure professionali, i cui servizi, dopo anni di lavoro, di cui buona parte durante l’emergenza sanitaria più grave degli ultimi anni, non sembrano più richiesti, vengono invece invitati ad accettare rinnovi contrattuale lesivi della dignità e del diritto al lavoro sanciti dall’art. 1 della nostra Costituzione; con la spada di Damocle dell’espletamento della procedura concorsuale.
Altra disparità di trattamento: l’ASP con la deliberazione n. 1073 del 17/07/2023 attua una riduzione di posti in pianta organica e contestualmente revoca alcuni concorsi di diverse figure della Dirigenza e del Comparto ma non quello dei programmatori. La volontà dell’Amministrazione infatti, è quella di voler proseguire con la procedura concorsuale, trascurando la priorità delle procedure di stabilizzazione come espresso dalla Direttiva Assessoriale e dal legislatore con il D.lgs 75/2017 (Legge Madia). Quanto detto appare del tutto illogico ed irrazionale, oltre che lesivo nei confronti dei programmatori, considerando altresì che la stabilizzazione dei professionisti in questione, alla luce delle modifiche al Piano Triennale dei Fabbisogni 2021/2023, consentirebbe, in seconda battuta, l’espletamento del concorso per 27 posti garantendo l’accesso al pubblico impiego dall’esterno, così come previsto per legge.
Le considerazioni di cui sopra vengono espresse alla luce dell’eccessivo uso del ricorso ai contratti a tempo determinato (e le altre forme di contratti flessibili), perpetrato dalle amministrazioni durante la pandemia, che ha costretto il Legislatore ad approvare una norma ad hoc per la stabilizzazione delle figure professionali impiegate in emergenza. Quello che ci chiediamo è: se la stabilizzazione arrivasse solo per una percentuale irrisoria della platea degli aventi diritto (escludendo migliaia di professionisti solo in Sicilia) non sarebbe una sconfitta per il SSR già affetto da sostanziose carenze di organico? Che ne sarebbe di una legge Nazionale a tutela dei lavoratori, puntualmente disattesa dalle Aziende Sanitarie?
I programmatori chiedono che vengano rispettate le normative vigenti, nel rispetto della dignità lavorativa delle figure professionali che hanno prestato servizio durante la pandemia – continuano – chiediamo la riduzione dei posti messi a concorso da 53 a 27 e che i 44 programmatori in servizio vengano stabilizzati.
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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