Palermo. “E’ sbagliato considerare come aumenti l’adeguamento economico per i 21 mila pensionati regionali annunciato dal Fondo Pensioni. Le pensioni più basse recupereranno, un anno dopo, il taglio del potere d’acquisto provocato dall’alta inflazione. Ma per quelle più alte, invece, il recupero sarà in gran parte negato dalla attuale normativa. La rivalutazione sarà minima, meno di un quarto dell’inflazione con una differenza che supererà il 4 per cento. Un danno per questi pensionati di oltre duemila euro all’anno. Per questo non ha senso di parlare di aumenti”. Lo afferma il leader della Uil Pensionati Sicilia, Claudio Barone, che aggiunge: “La Uil Pensionati ha già promosso contro le norme nazionali delle cause pilota che puntano alla dichiarazione di incostituzionalità di questi provvedimenti. Annunciamo la disponibilità a fare lo stesso per il trattamento dei pensionati regionali che potranno così promuovere un’azione legale, individuale, ma senza oneri perché sostenuto dal sindacato. E’ importante fare capire che i trattamenti pensionistici non possono essere il bancomat dei vari governi che sempre hanno attinto dalle tasche dei più deboli. Le tasse bisogna farle pagare agli evasori e non tagliare ai pensionati che hanno versato contributi previdenziali per una vita e che devono averli ripagati in maniera equa”.
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