Catania, 21 luglio 2025 – La storia dei bambini del Benin considerati “stregoni”, e quindi emarginati, raccontata con la formula del documentario partecipativo, ossia girato dagli stessi protagonisti in un villaggio in Africa; la vita di Alì, della tribù nomade dei berberi, che non sogna come altri la fuga in Occidente ma, sulle orme degli antenati, costruisce una casa rurale nel deserto del Marocco, perfettamente autonoma ed ecologicamente sostenibile; infine lo studio del paesaggio sonoro (soundscape) nei villaggi di sei Paesi europei (Italia, Francia, Scozia, Germania, Svezia e Finlandia) e sulle sue trasformazioni avvenute negli ultimi cinquant’anni: un’indagine che narra e approfondisce la ricerca sperimentale avviata nel 1975 dal compositore e ricercatore R. Murray Schafer, pioniere dell’ecologia acustica e dello studio sull’evoluzione dei suoni e delle loro interazioni nei diversi ambienti.


Sono i due documentari e un film, diretti da quattro docenti del Corso di Cinema dell’Accademia di Belle Arti di Catania che, coinvolgendo nei vari set di produzione all’estero i propri studenti di Triennio e Biennio, prendono parte al progetto C-Fabit, finanziato dal PNRR (tramite il MUR – Ministero Università e Ricerca) il cui obiettivo è realizzare a Catania un hub di produzione cinematografica sotto l’egida dell’Accademia di Belle Arti, ente presieduto da Lina Scalisi e diretto da Gianni Latino. La prima produzione, come annunciato nei mesi scorsi, sarà la puntata pilota di una fiction girata a Catania e ispirata a “Attenti al gorilla”, romanzo cult di Sandrone Dazieri, giallista e sceneggiatore della serie. A breve, in merito, l’Abact pubblicherà i bandi per selezionare una casa di produzione e per individuare, in città, una sede fisica per gli uffici della Scuola di Cinema, una struttura operativa aperta anche alle produzioni private e alle varie film commission.


Prodotti da Abact nell’ambito del progetto C-Fabit, saranno diretti da docenti del corso di Cinema: Alessandro De Filippo che da anni segue in Africa le vicende dell’orfanotrofio di Kouande, gestito dalle suore agostiniane e che ospita i bambini cosiddetti “stregoni”, provenienti dai villaggi del Nord del Benin; Maria Arena sarà la regista del film “Creature di sabbia”, progetto che ha alle spalle una ricerca sulla cultura berbera iniziata nel 2019 e che racconta la storia di Alì berbero nomade del Sahara marocchino; doppia firma, Stefano Zorzanello e Carlo Lo Giudice, per il documentario sperimentale sulle trasformazioni del paesaggio sonoro in sei comunità europee.


“Sono già in lavorazione – spiega Gianpiero Vincenzo, docente Abact e coordinatore scientifico del progetto C-Fabit del PNRR – e saranno pronti fra gennaio e marzo del 2026; le riprese nei vari Paesi sono in corso e con nostra grande soddisfazione stanno coinvolgendo una quindicina di studenti Abact del Corso di Cinema che, grazie al progetto C-Fabit, stanno lavorando dentro una vera produzione cinematografica, sperimentando i vari contesti a fianco dei docenti-registi”.

DIDA: foto dei sopralluoghi dei registi e docenti Abact Maria Arena, Alessandro De Filippo, Carlo Lo Giudice e Stefano Zorzanello

Luogo: Catania, Via Franchetti, 5, CATANIA, CATANIA, SICILIA

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