La Sicilia si conferma una vera e propria culla di biodiversità. È record di nidi di tartaruga Caretta-caretta sulle coste dell’isola, con una nidificazione mai così intensa in diverse riserve naturali protette. A darne notizia è l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Giusy Savarino, che sottolinea come “la Sicilia si confermi terra di meraviglia e rinascita”.

Solo in questi giorni, i volontari e le associazioni che monitorano le spiagge siciliane hanno individuato nuovi nidi nelle riserve delle Saline di Priolo, sull’Isola dei Conigli, a Cala Spugne e Cala Croce, tutte a Lampedusa. Proprio nell’isola più a sud d’Europa si è raggiunto un nuovo primato: “Con il diciassettesimo nido trovato sulla spiaggia dei Conigli – ha dichiarato Savarino – superiamo ogni precedente. È un segnale potente per il nostro territorio”.

Un segno di speranza in luoghi fragili

Particolarmente significativo il caso delle Saline di Priolo, un’area da anni classificata a elevato rischio ambientale: “Qui, dove l’ambiente è fragile ma prezioso – ha detto l’assessore – la nidificazione della Caretta-caretta rappresenta un simbolo di speranza. È la natura che ci manda un messaggio chiaro: se proteggiamo, la vita torna”.

Oltre a Lampedusa e Priolo, altri importanti siti di nidificazione sono Torre Salsa, nell’Agrigentino, e Macchia Foresta del fiume Irminio, in provincia di Ragusa. Zone che offrono condizioni ideali per la riproduzione di questa specie protetta, che nel Mediterraneo sta ritrovando in Sicilia un habitat sicuro.

Tutti uniti per proteggere la biodiversità

L’assessore Savarino ha voluto ringraziare “volontari, associazioni e istituzioni” che ogni giorno si impegnano per monitorare e proteggere le spiagge, garantendo ai piccoli di tartaruga la possibilità di raggiungere il mare in sicurezza.

“Il mio assessorato – ha concluso – continua a mettere in campo tutte le misure necessarie per conservare e difendere questi luoghi dall’inquinamento. Le riserve naturali siciliane stanno dimostrando di essere veri baluardi di biodiversità”.

Un messaggio forte arriva quindi dalla Sicilia: quando ambiente e istituzioni collaborano, la natura risponde. E lo fa con nuova vita.

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