“Le nuove aggressioni verificatesi nella zona dei Chiavettieri, in pieno centro, ci ricordano che il tema della sicurezza urbana a Palermo è tutt’altro che risolto. E se da un lato l’istituzione delle cosiddette ‘zone rosse’ può rappresentare una risposta immediata e necessaria a episodi gravi e allarmanti, dall’altro non possiamo permetterci il lusso di agire per compartimenti stagni, dimenticando intere porzioni della città”.

A intervenire è Caterina Meli, consigliera comunale di Palermo e consigliera della Città Metropolitana, in quota Forza Italia, che lancia un forte appello all’amministrazione comunale e al sindaco Lagalla affinché la strategia per la sicurezza venga estesa e radicata anche nelle periferie e nelle aree meno centrali del capoluogo siciliano.


“La cronaca ci dice chiaramente che la violenza non ha confini fissi – sottolinea Meli –. Se si intensificano i controlli in centro, ma si abbassa la guardia in periferia, rischiamo soltanto di spostare il problema altrove, non di risolverlo. I quartieri popolari, le borgate, le zone più periferiche di Palermo meritano la stessa attenzione, la stessa cura e la stessa presenza istituzionale. Non possiamo lasciare che diventino zone grigie, fuori dal perimetro della legalità e della protezione pubblica.”

La consigliera Meli richiama l’urgenza di un piano di sicurezza urbano diffuso e strutturale, che non si limiti a rispondere all’emergenza, ma che agisca in maniera preventiva e sistemica. “La presenza delle forze dell’ordine è fondamentale, ma da sola non basta. Bisogna investire anche in educazione, in reti sociali, in opportunità per i giovani e per le famiglie. Le periferie devono tornare a sentirsi parte integrante della città, non margini dimenticati.”


“Rivolgo un appello formale al sindaco Roberto Lagalla – conclude – affinché si faccia promotore di un ampliamento concreto del piano sicurezza, che comprenda anche le periferie con presidi costanti, pattugliamenti mirati, investimenti nei servizi e nelle infrastrutture sociali. La sicurezza non può essere una questione di geografia o di stagionalità: deve essere un diritto quotidiano per tutti i cittadini, dal centro alla periferia, senza distinzioni.”

“Chiedo inoltre – aggiunge Meli – che una parte dei fondi destinati al potenziamento della videosorveglianza, oggi concentrati soprattutto nelle aree centrali, venga impiegata per installare telecamere anche nei quartieri periferici, troppo spesso sprovvisti di strumenti tecnologici di controllo. La sicurezza passa anche dalla capacità di monitorare e prevenire: le periferie non possono restare cieche.”

Luogo: Sicurezza , PALERMO, PALERMO, SICILIA

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