Ridulfo, Cgil, consegnato report alla Prefettura e alla Commissione antimafia: “Allo Zen più giovani che nel resto della città e inattivi: il 41,8 per cento non studia e non lavora. E la carica eversiva prolifera, dove regna l’economia illegale e si tagliano i servizi ”.

Palermo 29 ottobre 2025 – La Cgil Palermo oggi ha partecipato ai due incontri che si sono svolti in mattinata in Prefettura e nel pomeriggio allo Zen. Sia all’Osservatorio regionale sulle periferie – focus Zen, che nel pomeriggio alla Commissione parlamentare speciale di inchiesta e di vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione, nella chiesa di san Filippo Neri, il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo ha consegnato un report con le valutazioni del sindacato sull’emergenza “sicurezza” a Palermo, che ha portato all’istituzione delle zone rosse.

“La risposta immediata, sollecitata da tempo da cittadini, comitati, forze sociali e produttive, è arrivata ‘striminzita’, per i numeri dei rinforzi annunciati dei lavoratori delle forze

di polizia, ed è arrivata in ritardo, nonostante i ripetuti allarmi – scrive Ridulfo nel documento – Palermo, negli ultimi cinque anni, ha perso 180 unità tra poliziotti e poliziotte, mentre negli

ultimi dieci anni, il deficit è addirittura di circa 300 unità. A questo dato va aggiunto quello ancor peggiore della polizia municipale: a fronte di un organico previsto di 1.700 unità, quelli attualmente in servizio sono meno della metà e con un’età media di 59 anni”.

Dettagliata l’analisi sulla situazione dello Zen. All’incontro era presente anche il responsabile della Camera del Lavoro dello Zen Vincenzo Monte. “Proprio per quanto riguarda lo Zen – aggiunge Ridulfo – fino a due anni fa, esisteva un comando di polizia municipale, con venti unità (divisi in due nuclei: uno informativo e l’altro per gli interventi abitativi). Dal 2023 il comando di via Agesia di Siracusa è stato trasferito in via Ugo La Malfa. Nel quartiere, con enormi difficoltà e da soli, operano pochi assistenti sociali. La ex sede del comando della polizia municipale, che il Comune aveva loro destinato, è inutilizzata. I soggetti deputati all’educazione non vengono sostenuti da un attento mantenimento delle poche strutture presenti, in particolare le scuole. Su questa sfiducia le mafie tradizionali e le nuove famiglie criminali e para criminali si organizzano, si riproducono ed evolvono in senso negativo”.

Nel report, il segretario Cgil Ridulfo enumera alcuni dati, a partire da quello relativo agli abitanti dello Zen che nell’ultimo censimento Ista assommano a 12.290, la metà di tutto il quartiere Palavicino, e meno del 2 per cento della popolazione comunale.

“Per ogni 100 abitanti, 33 hanno meno di 25 anni – aggiunge Ridulfo – I giovani sono quindi più presenti allo Zen che nel quartiere di appartenenza (28,2 su 100 presidenti) e nella media cittadina (24,5 su 100 residenti). Riguardo al grado di istruzione, le persone senza alcun titolo di studio sono 8 su 100, una quota quasi doppia rispetto al valore medio di Palermo (4,7 su 100). Mentre quelli con diploma o laurea sono appena il 2,5 per cento, un valore ben al di sotto dell’8,2 per cento di Pallavicino e del 16,7 per cento della media urbana. La scarsa istruzione influenza l’opportunità di trovare lavoro: sono occupate solo 28,6 persone fra 15 e 64 anni rispetto a 100 persone nella stessa fascia d’età, contro le 46,5 della media comunale”.

E ancora: se a Palermo il tasso di disoccupazione medio è pari al 16,9 per cento, i livelli più alti di disoccupazione si registrano nelle periferie di Pallavicino (21,8 per cento) e Brancaccio-Ciaculli (22,4 per cento) e nel quartiere centrale di Palazzo Reale-Monte Di Pietà (22,4 per cento). Mentre i più bassi si trovano nei quartieri di Malaspina-Palagonia e Libertà, entrambi al 10,7 per cento.

“Quasi un giovane su tre, in età compresa tra i 15 e i 29 anni, a Palermo rientra tra quelli che non studiano e non lavorano – prosegue Ridulfo nell’analisi – La quota più alta si registra nelle periferie di Pallavicino (41,8 per cento) e Brancaccio Ciaculli (45,3 per cento) e nel quartiere centrale di Palazzo Reale-Monte Di Pietà, in cui oltre la metà dei giovani in quella fascia d’età è annoverabile in questa categoria”. “In una città dove l’economia illegale ha un

grande peso – continua il segretario Cgil – la carica eversiva maggiore è riscontrabile nel confronto fra la relativa, maggiore presenza di giovani in alcuni quartieri e la loro inattività (no scuola e lavoro) negli stessi quartieri. La maggior parte dei cittadini palermitani subisce, da un lato, la violenza di vecchie e nuove mafie, che condizionano zone sempre più ampie di territorio e di affari e dall’altro lato, una indolenza fatta di sottovalutazione e di de-responsabilizzazione delle istituzioni”.

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