Richieste su richieste che il Comune non riesce a gestire, mentre quello della mancata assistenza domiciliare agli anziani sta diventando un dramma per le famiglie siracusane.

Il nodo sono le liste di attesa la cui “gestione lascia molto a desiderare e meriterebbe l’attenzione di una specifica commissione di inchiesta se è vero, come è vero, che all’albo pretorio per l’anno 2023 risultano, ad esempio, solo tre nuovi inserimenti, di cui due con istanza protocollata solo qualche settimana prima e uno con istanza di 17 anni prima. I documenti sono in nostro possesso. Nel 2024, non abbiamo rintracciato all’albo pretorio alcuna presa d’atto di nuovi inserimenti”, spiega Michele Mangiafico, leader del movimento Civico 4 e componente di Fratelli d’Italia Siracusa.

Sull’argomento, il movimento denuncia l’assenza di informazioni ufficiali da parte dell’Amministrazione comunale sul numero degli utenti in carico, sul numero degli utenti in attesa e sulle modalità di smaltimento delle liste di attesa.

“Una nebulosa galassia sottratta ai principi della trasparenza e all’idea di un palazzo inteso come una casa di vetro alla quale dall’esterno si possa guardare senza filtri e senza reticenze”, dice Mangiafico.

Da uno studio di Civico 4 sull’impegno di spesa, risulta che il Comune di Siracusa fornisce assistenza domiciliare a un numero estremamente ridotto di anziani, solo 54 persone, per appena due ore settimanali ciascuno. Le cooperative coinvolte sono: Esperia 2000 con 20 anziani, Umana con 12, Nido d’argento con 4, Mondo nuovo con 7, Valica con 6, Padre Pio con 2, e L’Albero con 3.

Per un confronto, il comune di Priolo Gargallo, che ha una popolazione dieci volte inferiore, assiste 88 anziani senza alcuna lista di attesa. Il comune di Augusta, con una popolazione pari a un quarto di quella di Siracusa, supporta 65 anziani e ha recentemente annunciato l’intenzione di espandere il servizio, aggiungendo 30 utenti in regime di assistenza integrata.

Civico 4 lascia così emergere un quadro critico della gestione di questo servizio a Siracusa, evidenziando una disparità significativa rispetto ad altri comuni della provincia.

“Con questi numeri, ancora una volta, l’idea che nessuno rimanga escluso sulla bocca degli amministratori della città di Siracusa appare pura retorica. – conclude Mangiafico – Le loro attenzioni, anche alla lettura degli interventi pubblici, sembrano più incentrate su feste e spettacoli che su fragilità e sofferenze di quella parte della popolazione che conosce il disagio e la difficoltà.”

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