La sera dell’11 marzo del 1989 viene freddato con un colpo di pistola alla nuca mentre si prendeva un caffè nel bar “La Bussola” a Scordia in provincia di Catania l’imprenditore avv. Nicola D’Antrassi; il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende ricostruirne la storia attraverso l’elaborato di Bianca Maria Papaleo della classe III sez. G del liceo scientifico Filolao di Crotone.

 “Era l’11 marzo 1989 quando Nicola D’Antrassi morì. Nato a San Felice Circeo, si trasferì a Scordia, dove lavorava come imprenditore di prodotti ortofrutticoli e dava lavoro ad oltre 200 dipendenti, che lo ricordano come un uomo onesto e ligio al dovere. Non tutti però riconoscevano il suo buonsenso. Non erano mancati, infatti, ricatti e tentativi di estorsione da parte di imprenditori meno onesti di lui.

Il giorno dell’uccisione, Nicola, come sempre, era andato a lavorare nella sua azienda non sapendo che quella sarebbe stata la sua ultima volta. Uscito da lavoro, era stato invitato a prendere un caffè al bar “La bussola”, quando arrivò un colpo di pistola che lo colpì alle spalle. Un gesto così vigliacco, segnò la vita non solo di Nicola D’Antrassi, ma di tutti gli abitanti di Scordia, che dal quel momento cercano di tenere vivo il ricordo di un uomo morto per non aver ceduto ai meccanismi mafiosi. L’11 marzo si spense, ma continuò a vivere la speranza di cambiamento, di vincere contro la peggior nemica degli uomini corretti, la Mafia.”

Una personalità straordinaria e significativa come quella dell’imprenditore Nicola D’Antrassi va ricordata anche e soprattutto nella scuola come simbolo e presidio della Legalità.

Il CNDDU invita nuovamente gli studenti e i docenti ad aderire al progetto #inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità. Gli elaborati possono essere segnalati al CNDDU che li renderà visibili sui propri canali social (email: coordinamentodirittiumani@gmail.com)

Prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU


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