SULLA PARITÀ DI GENERE NEL VOLONTARIATO CONFRONTO PUBBLICO PROMOSSO DA CESV E COMUNE DI MESSINA
Solo il 13,1% delle donne ha un ruolo di presidente e solo il 4% ha il ruolo di vicepresiden-te. Per gli uomini si tratta rispettivamente di 23,7% e 8,5%. Le donne, per dir così, “com-pensano” con percentuali più alte nel ruolo di consigliera (8% vs il 3,4% degli uomini) e vo-lontaria (42,6% vs il 35,6%). Non è tutto. Le donne sono meno presenti quali coordinatori (19,2% “contro” il 22,8% degli uomini) o segretari (3,5% “contro” 5,3%) e nelle attività di amministrazione (2,3% “contro” 10,5%). Sono invece più presenti quali operatrici (36,6% “contro” 31,6%).
Sono alcuni dei “numeri” più importanti tratti dal questionario “Dati per contare nel volon-tariato” che indaga la parità di genere nel terzo settore del messinese (il dettaglio al link https://cesvmessina.org/le-notizie-del-cesv/lindagine-dati-per-contare-nel-volontariato-pochi-i-ruoli-apicali-per-le-donne/).
L’iniziativa del Centro Servizi per il Volontariato – partita da un percorso di formazione, sfo-ciata nella costruzione collettiva del questionario, approdata alla raccolta di 332 questionari validamente compilati e all’analisi delle risposte fornite – si è conclusa, a pochi giorni dall’8 marzo, con un partecipato incontro pubblico promosso insieme con il Comune di Messina, svolto nella Sala Ovale del Municipio e condotto dalla giornalista Graziella Lombardo di Messina Today. Al centro dell’incontro i dati raccolti nel mondo del terzo settore e illustrati dalla portavoce del gruppo di ricerca Emanuela Casella.
Il percorso “messinese” si caratterizza infatti come un unicum. Lo ha ricordato Valentina Bazzarin, co-fondatrice di Period Think Tank, curatrice del corso voluto dal CESV e “anima” della campagna nazionale “Dati per contare”. «È la prima volta – sottolinea infatti – che il nostro movimento si occupa di indagare la prospettiva di genere nel terzo settore». Finora “Dati per contare” si è svolta in seno alle pubbliche amministrazioni, da Bologna a Palermo, da Ravenna a Milano, da Piana degli Albanesi a Cento, da Reggio Emilia a Imola, giungendo anche a essere illustrata in Senato.
«Sono profondamente soddisfatta del percorso svolto a Messina con le associazioni di vo-lontariato», ha detto. «Non era scontato che persone di età e competenze diverse trovasse-ro il tempo e la voglia di riprendere confidenza con numeri, formule, statistiche e grafici, spaziando dagli elementi teorici del femminismo intersezionale fino alle statistiche preditti-ve e descrittive. Ho imparato molto e avuto l’opportunità di conoscere tante persone ricche di esperienza e determinazione».
«Parlare di donne e volontariato – ha affermato Chiara Tommasini, presidente di CSVnet, l’associazione nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato – significa affrontare il ruo-lo centrale che le donne hanno in questo mondo, ma anche le sfide che ancora esistono per garantire loro una piena partecipazione alla leadership delle organizzazioni. L’indagine rea-lizzata del CESV Messina è un’importante occasione per riflettere anche sul processo cultu-rale che abbiamo avviato come sistema dei CSV per garantire che le donne non siano solo protagoniste delle attività quotidiane del volontariato, ma anche della sua direzione e delle sue scelte strategiche».
Il Centro di Messina ha insomma aperto una strada che altri CSV, e in generale altri territori, potrebbero voler seguire. Lo ha spiegato Anna Maria Passaseo, componente del consiglio direttivo del CESV. «Questo incontro di oggi – ha detto – è l’inizio di una nuova modalità di guardare alla realtà, e, in tal senso costituisce una svolta. Indossiamo ora gli occhiali che ci consentono di vedere i dati disaggregati per genere, al fine di comprendere, valutare e rico-noscere effettivamente il livello di giustizia sociale presente nei nostri contesti di vita».
Non è un caso – come ha sottolineato nel suo intervento Liana Cannata, Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Messina – che diverse politiche attive si stiano realizzando nel-la nostra città. Non è un caso che Messina sia stata selezionata per il progetto “GenProcu-re“, finanziato dal programma europeo URBACT IV, e dedicato alla parità di genere negli appalti, né è un caso che l’Ente locale abbia chiamato il CESV e numerose associazioni a far parte dei partner di territorio.
«Occorre rendere i dati accessibili per prendere decisioni efficaci», ha dichiarato Andrea Borruso di OpenData. «È dunque importante partire da questo momento per spingere per dati sempre più fruibili e sempre più oggetto di studio, mostrandone i benefici in termini di policy-making».
E la volontà di agire è –ha ricordato nelle conclusioni Maria Lucia Serio del CESV – l’esito più importante dell’intero percorso. «Dovrebbero essere le organizzazioni – ha detto – a far-si carico di garantire pari opportunità di trattamento e di considerazione a tutte le persone che ne fanno parte promuovendone l’empowerment personale e la partecipazione, mobili-tando tutte le risorse interne, creando un clima positivo. Per fare questo «è necessario atti-vare spazi di confronto e di riflessione dove co-costruire processi di contaminazione in cui donne e uomini possano sperimentare modelli di governance meno dicotomici e meno ver-ticistici e stabilire relazioni simmetriche egualitarie. Perché scrivere insieme le regole della democrazia fa la differenza».
Luogo: Comune di Messina, MESSINA, MESSINA, SICILIA


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