Palermo 29 luglio 2025 – L’Slc Cgil Palermo interviene sulla vertenza Almaviva, in seguito alla conclusione, con esito negativo, della procedura di licenziamento collettivo dei lavoratori di Almaviva, avviata il 13 maggio 2025, “atto finale della sua presenza nel settore dei call center”.
“La trattativa è stata estenuante e in tutti gli incontri le organizzazioni sindacali hanno sempre respinto i licenziamenti e hanno chiesto a più riprese una proroga al 31 dicembre della cassa integrazione, per accompagnare la realizzazione del progetto 116117 (emergenze sanitaria non urenti), per dare occupazione a una parte dei lavoratori Almaviva siciliani e avere più tempo per sviluppare il progetto della digitalizzazione delle cartelle sanitarie in modo da dare occupazione all’intero bacino siciliano”, spiega il segretario generale Slc Cgil Palermo Fabio Maggio,
L’ultima proposta presentata ieri alle organizzazioni sindacali al tavolo ministeriale prevedeva di firmare subito i licenziamenti di tutti i lavoratori di Almaviva, in cambio di una proroga della Cigs fino al 15 novembre e un incentivo all’esodo, impiegando ciò che l’azienda è comunque tenuta a versare come ticket di licenziamento.
“Il tutto – aggiunge Maggio- subordinato alla firma di una conciliazione ‘tombale’, che mette al riparo l’azienda da qualsiasi rivendicazione legale dei lavoratori licenziati. Un ricatto inaccettabile legare i licenziamenti alla proroga della Cigs, così come è inaccettabile che ad una azienda venga consentito di licenziare i lavoratori mentre i progetti di ricollocazione sono ancora in fase di sviluppo”.
Le organizzazioni sindacali nazionali unitariamente hanno scelto di non firmare un accordo che avrebbe legittimato un taglio occupazionale immediato e senza certezze di reimpiego per tutti i lavoratori di Almaviva in Italia.
“Va precisato con chiarezza che la procedura di licenziamento collettivo (L. 223/91) avviata da
Almaviva è di carattere nazionale e, per legge non può essere scissa o gestita attraverso accordi territoriali separati – precisa ancora Fabio Maggio – Il progetto del 116117 può essere una buona opportunità ma non può essere il pretesto per mettere una pietra sopra al futuro degli altri lavoratori. Sarebbe uno spreco vanificare il lavoro fin qui svolto dalla regione siciliana e dalle organizzazioni sindacali territoriali, cercando un capo espiratorio e trascurando il vero obiettivo che rimane sempre e comunque ridare continuità occupazionale ai lavoratori licenziati da Almaviva”.
“Pertanto – conclude il segretario generale Slc Cgil Palermo Fabio Maggio – auspichiamo che le istituzioni possano adoperarsi sin da subito per convincere Almaviva a ritirare i licenziamenti e giungere a una posizione condivisa con le organizzazioni sindacali”.
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