Fondi dalla Banca credito cooperativo Della Valle del Fitalia

Nebrodi, 15 milioni per finanziare il rilancio economico nel territorio

Quindici milioni di euro da investire sul territorio dei Nebrodi: sono i fondi a disposizione della Banca di credito cooperativo Della Valle del Fitalia di Longi (Messina) grazie anche al Quantitative easing della Bce.

“L’obiettivo – ha spiegato Adele Machì, direttore della Bcc nel corso del convegno “Start Nebrodi, strumenti e opportunità per far ripartire il territorio” che si è tenuto a Longi – è di sostenere le imprese nei loro processi di innovazione e aggregazione. Stiamo studiando due prodotti che puntano proprio a questo. Nei prossimi giorni porteremo in cda un prodotto a tasso del 5% per i soci per finanziare l’efficientamento energetico delle aziende.

Se per realizzare i lavori progettati
ci si rivolgerà a un altro socio della Bcc si otterrà uno sconto dell’1%: il tasso finito sarà quindi del 4%. Altro prodotto allo studio – ha proseguito Machì – prevede il sostegno delle aggregazione tra aziende in modo da favorire la nascita di reti di imprese”.

“Da parte della nostra banca – ha detto il presidente della Bcc, Luigi Fabio – c’è uno sforzo enorme per fare ripartire l’economia dei Nebrodi”.

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Al convegno, moderato dal giornalista Nino Amadore, sono intervenuti anche funzionari della Regione ed esperti che hanno spiegato le novità nell’ambito dei contributi alle imprese dai fondi europei e come poterli sfruttare per rilanciare l’economia locale.

“Tra gli strumenti a disposizione delle startup
– ha spiegato Dario Tornabene, funzionario dell’assessorato regionale alle Attività produttive – c’è anche quello dell’assistenza attraverso l’acquisizione di servizi. La Regione si sta dotando di un catalogo dei servizi dove saranno inseriti fornitori che l’amministrazione regionale ha preventivamente selezionato e valutato”. Contributi e miglioramenti dell’azienda devono servire per fare in modo che l’impresa agricola deve essere più redditizia e creare più occupazione, per questo secondo Mario Liberto, funzionario dell’assessorato regionale all’Agricoltura, bisogna puntare “alla multifunzionalità dell’agricoltura.

L’imprenditore agricolo deve tornare a fare quello che si faceva in passato, cioè non limitarsi a coltivare ma anche fornire altri servizi: dalla produzione artigianale alla fitoalimurgia (l’uso di piante medicinali e alimentari), dall’accoglienza turistica alla protezione del territorio. Tutte funzioni giù previste nella legge 228/2001”. Ovviamente vanno sfruttati i fondi europei ma va fatto con criterio, per questo Calogero Vicario, commercialista ed esperto di finanza agevolata ha messo in guardia gli imprenditori: “Bisogna fare l’investimento commisurandolo alle reali esigenze dell’aziende e all’idea imprenditoriale. Non bisogna strafare ma bisogna ribaltare la mentalità: non si fa un progetto per ottenere un finanziamento, ma si parte dall’idea e dalla sua fattibilità economica e solo dopo capire come ottenere i contributi”.

Ovviamente solo l’idea non basta, così Maria Stassi, direttore di Sprint Sicily ha evidenziato che serve “soprattutto saperla promuovere. L’offerta agroalimentare dei Nebrodi e eccellente ma viene comunicata male, occorre migliorare il marketing”.

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