Almanacco sconclusionato

24 marzo Santa Caterina di Svezia. Scoperto il bacillo della tubercolosi, nasce Dario Fo, la tragedia delle Fosse Ardeatine

24 marzo Santa Caterina di Svezia. Il 24 marzo si celebra in tutta la Chiesa cattolica la memoria liturgica di Santa Caterina di Svezia, al secolo Katarina Ulfsdotter (1331 circa – Vadstena, 24 marzo 1381). E’ stata una religiosa svedese dell’Ordine del Santissimo Salvatore. Nel 1484 è stata proclamata santa da papa Innocenzo VIII. Secondo una tradizione leggendaria, Caterina avrebbe salvato miracolosamente Roma dalla piena del Tevere. L’episodio è raffigurato in un quadro che si trova nella cappella a lei dedicata nell’abitazione di piazza Farnese. È stata proclamata santa da papa Innocenzo VIII nel 1484.

24 marzo 1882 –  In quella data il biologo tedesco Robert Koch, poi Premio Nobel per la medicina nel 1905, annuncia la scoperta del batterio responsabile della tubercolosi, che verrà chiamato anche bacillo di Koch. A cavallo tra il 1800 e il 1900, la tubercolosi è la principale causa di morte in Europa e negli Stati Uniti. Ancora oggi, si calcolano oltre 2 miliardi di persone ammalate, e 3 milioni di morti all’anno.

24 marzo 1926 – In quel mercoledì nasce Dario Fo. Drammaturgo, attore, regista, scrittore, autore, illustratore, pittore, scenografo e attivista, è stato un sublime interprete ed innovatore del linguaggio teatrale, una delle figure più eminenti del panorama culturale italiano. Vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1997, i suoi lavori teatrali fanno uso degli stilemi comici propri della commedia dell’arte italiana e sono rappresentati con successo in tutto il mondo. Uomo di teatro a tutto tondo, è famoso per i suoi testi di satira politica e sociale e per l’impegno politico di sinistra, con la moglie Franca Rame fu tra gli esponenti del Soccorso Rosso Militante.

24 marzo 1944 – In quel giorno a Roma si verifica l’eccidio delle Fosse Ardeatine: 335 persone vengono fucilate. La rappresaglia per l’attentato di Via Rasella, dove avevano trovato la morte 33 militari tedeschi, è guidata dal colonnello Herbert Kappler, coadiuvato dal capitano Priebke. La maggior parte delle vittime viene dal carcere di Regina Coeli e dalla prigione di via Tasso; cinquanta sono state scelte e consegnate dal questore fascista Pietro Caruso.

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