Il week-end di Serie A, aspettando il monday night che vedrà sfidarsi Sampdoria e Sassuolo, al Ferraris, ci ha regalato parecchie emozioni: la più forte è senz’altro la vittoria all’ultimo respiro dell’Inter, che grazie alla rete di Icardi al 92′ si è assicurata il derby di milano. Si ferma per la prima volta in questo campionato la Juve che pareggia 1 – 1 con il Genoa.

Sorpresa anche all’Olimpico con la Spal che espugna lo stadio della capitale battendo i giallorossi di Di Francesco per 2 – 0. Si confermano Napoli e Lazio che in trasferta liquidano rispettivamente Udinese e Parma. Andiamo all’analisi degli incontri:
SPAL – ROMA: Il match di Roma apre questa nona giornata di Serie A. La Spal conquista un risultato storico e “regala” a Di Francesco e i suoi ragazzi, l’ulteriore delusione stagionale. Mancano Kolarov, De Rossi e Manolas e la squadra si trasforma nella brutta copia della Roma vista nelle ultimissime settimane.

Ma meriti anche, anzi, soprattutto alla squadra di Semplici che riesce a espugnare un campo proibitivo, mettendo in chiaro che i ferraresi quest’anno vogliono andare ben oltre la classica salvezza all’ultimo respiro. Decidono le reti di Petagna al primo tempo (su rigore) e di Bonifazi nella ripresa sugli sviluppi di un corner.

JUVENTUS – GENOA: La Juve non è stata la Juve. Gli uomini di Allegri che si sono sempre contraddistinti per una solidità mentale che non ha eguali in Italia, si sono fatti prendere dalla troppa sicurezza e forse, dal pensiero alla Champions di martedì contro lo United. La disattenzione difensiva in occasione del gol di Bessa è clamorosa.

Anche in attacco i bianconeri sembrano spenti e pareggiano contro un Genoa che era tutto meno che irresistibile. Può esultare Juric che con una prestazione più che imperfetta strappa comunque un punto ai campioni d’Italia. Qualcuno ha visto Dybala?

UDINESE – NAPOLI: I friulani sono l’ennesima squadra che cade nella trappola di Sir Carlo Ancelotti. I bianconeri dello spagnolo Velazquez ci provano ma con risultati sterili. Il Napoli “delle riserve” lascia sfogare Lasagna e compagni ma colpisce al momento opportuno.

Singolare che a segnare siano due riserve come Fabian Ruiz e Rog. Tempi dimenticati quelli di Sarri, dove i rincalzi non giocavano neanche Benevento – Napoli di Coppa Italia. Bravo Ancelotti, il campionato è ancora aperto. Forse.

FROSINONE – EMPOLI: Qualcuno dia tre punti al Frosinone. La squadra di Longo continuando così rischia di retrocedere matematicamente già a marzo. Certo, se pensiamo alle prime giornate, già l’aver siglato tre gol è un risultato. Ma se non si vince neanche quando si segnano tre gol all’Empoli, in casa, diventa veramente dura.

L’Empoli invece gioca sempre molto bene e incassa complimenti in lungo e in largo. Ma Andreazzoli sa bene che non ci si salva con le belle parole, ma con i punti e la classifica piange, a dirotto. Allo Stirpe si assiste a un pareggio pirotecnico: il protagonista è l’ex Palermo Silvestre, autore di una doppieta… un gol però nella porta sbagliata.

BOLOGNA – TORINO: Tifare “Toro” significa sofferenza, i tifosi granata lo sanno bene ma ne farebbero volentieri a meno. La squadra di Mazzarri spreca che è una bellezza e si fa rimontare due gol da un Bologna più che modesto.

Belotti è smarrito, Zaza sbaglia un gol all’ultimo minuto clamoroso e se ci mettiamo che Calabresi, in occasione del secondo gol sembra Beckenbauer, ecco che la frittata è fatta. Forse Mazzarri darà la colpa al vento che si è abbattuto su Bologna nella ripresa del match.

PARMA – LAZIO: Se nel Bologna un Inzaghi fa fatica, nella Lazio il piccolino di casa, Simone, va a gonfie vele. Le critiche di inizio stagione (dopo le sconfitte con Napoli e Juve, ma che c’è da criticare?), sono finite. Gli aquilotti liquidano il Parma grazie alle reti di Immobile e Correa e volano in classifica.

Il Parma ci prova come può ma i biancocelesti sono troppo esperti e aspettano il momento giusto per colpire. Senza Gervinho, poi, ripartire in contropiede è un’utopia.

CHIEVO – ATALANTA: Ventura aveva una voglia feroce, allora farà meglio a scendere in campo lui, perchè i suoi giocatori mostrano tutto il contrario. Il Chievo subisce in casa cinque gol da un’Atalanta che nelle ultime otto partite aveva ottenuto cinque sconfitte e tre pareggi. Ilicic viene trasformato in Platini e il Chievo perde completamente la bussola.

Ventura, sarà mica ancora colpa di Tavecchio? Certo che scegliere una squadra che gioca in gialloblu, come la Svezia… non è stata la scelta migliore.

FIORENTINA – CAGLIARI: Questa sarebbe stata la partita di Davide Astori e credo che al Franchi a nessuno sia importato più di tanto del risultato. La ferita lasciata dall’ex capitano viola è e sarà sempre, troppo fresca per essere superata.

I giocatori fanno il loro dovere, professionalmente e cercano di non pensarci. Al Franchi è la Fiorentina a passare in vantaggio con un rigore di Veretout al quale risponde Pavoletti che realizza il pari. Partita senza troppe emozioni che termina con un corretto risultato di parità che accontenta più i sardi che i toscani.

INTER – MILAN: Dulcis in fundo, il derby della madonnina. Pazza si, ma così è troppo: i nerazzurri vincono l’ennesima partita stagionale negli ultimissimi minuti del match e lasciano con l’amaro in bocca Gattuso, che ad occhio e croce non sarà stato gentilissimo con la sua difesa a fine partita.

Donnarumma esce a farfalle, Musacchio riceve forse uno sparo dalla tribuna perchè cade inspiegabilmente e lascia a Mauro Icardi tutta la gioia di assaporare un gol che vale più di tre punti. L’Inter sembra aver completato un processo di maturazione che potrebbe riportarla ai fasti di un tempo. Bravo Spalletti, rimandato ancora una volta Gattuso.

SAMPDORIA – SASSUOLO: Il programma della nona giornata del massimo campionato si chiude con un inatteso 0 – 0 tra i genovesi e gli emiliani. La sfida è una di quelle che promette emozioni: Giampaolo e De Zerbi (al netto delle differenze d’età come ha tenuto a sottolineare nel postpartita il tecnico blucerchiato), sono tra i migliori allenatori nel panorama italiano, quantomeno per l’estetica del gioco delle loro squadre.

Eppure chi si aspettava diversi gol, cioè più o meno tutti, è rimasto deluso. Il Sassuolo ci va più vicino con il palo di Berardi, ma la sensazione è che entrambe le squadre siano rimaste soddisfatte del risultato, viste le difficoltà che presentava questo match.