Altre 200 balene pilota, si sono spiaggiate nelle scorse ore lungo la spiaggia di Farewell Spit, in Nuova Zelanda. Il nuovo gruppo si va così ad aggiungere alle 416 rimaste bloccate nelle basse acque della Golden Bay, espremo nord dell’Isola del Sud. Del primo gruppo almeno il 70% sono morte e solo un centinaio sembra siano riuscite a prendere il largo grazie all’aiuto dei numerosi volontari confluiti nei luoghi.

Tutti gli animali tornati in mare aperto, erano stati censiti con un’etichetta. E’ certo, dunque, che le nuove “balene” (in realtà delfini globicefalo) spiaggiate, siano tutte nuove. Un secondo gruppo, dunque, rimasto anch’esso bloccato nella baia.

Un posto molto isolato  e difficile da raggiungere. Nonostante ciò, continuano a confluire numerosi volontari ed abitanti del luogho attrezzati con asciugamani, coperte, teli, secchi e quant’altro necessario per tenere umidi i poveri animali.

L’allarme ormai è massimo, anche sotto il profilo sanitario. Decine di animali sarebbero stati eutanasiati per le gravi condizioni di salute. Numerose le ipotesi per spiegare lo spiaggiamento, non proprio rarissimo per questa specie. Sono state avanzate varie ipotesi, come quella dell’inquinamento ma la spiegazione potrebbe forse essere molto più semplice. Le balene pilota seguono fedelmente il capobranco. Un malessere di quest’ultimo, tale da indurlo a frequentare fondali bassi con tutti i rischi che potrebbero derivare, verrebbe immediatamente assecondato dall’intero branco. I catacei sarebbero incapaci di riprendere il largo senza seguire chi fino ad allora li aveva guidati.

La presenza di un secondo gruppo, allarga ora la cerchia delle ipotesi.

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