Anche negli sport tipicamente statunitensi, come il baseball, è conosciuta la violenza tra tifosi. Che non esplode soltanto nelle strade, ma pure tra gli spalti, tra sostenitori della stessa squadra. Solitamente siamo abituati a pensare agli stadi americani come luoghi dove i tifosi bevono birra e mangiano hot dog nelle tante pause del gioco, certamente non dove ci si accapiglia.

Eppure, succede anche questo, e non è che il servizio di sicurezza sia così efficiente… Guardate cosa è successo durante la partita tra Chicago White Sox e Minnesota Twins, vinta per 3-1 dagli ospiti. Improvvisamente, una discussione prende una brutta piega e dalle parole si passa ai fatti. Finché un corpulento, ma tutto sommato agile, fan decide di passare alle vie di fatto; scavalca le panchine della tribuna, si avvicina a un rivale, un tizio col berretto, e comincia il parapiglia.

L’omaccione, che ha la maglietta strappata, forse per un precedente faccia a faccia, ha la meglio, fa cadere l’uomo col cappello e comincia a colpirlo, mentre l’altro prova a difendersi. Il bello, anzi: il brutto, è che nessuno degli altri prova a dividerli. Qualcuno applaude pure.

Della security, neppure l’ombra. La lite dura diversi secondi, quando sembra scemare di intensità, ecco che coinvolge altre persone. Qualcuno rischia di perdere pure i pantaloni, quando uno dei presentici si attacca per provare a fermare l’uomo che li indossa. Insomma, uno spettacolo davvero brutto, finché arrivano, finalmente, gli steward a riportare la calma. Altro che hooligans

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