Oltre lo stretto

Apprendere le lingue online come soluzione ai tempi del social distancing

Gli ultimi mesi sono stati senza dubbio segnati dagli effetti del coronavirus anche dal punto di vista dell’apprendimento. Spesso si è parlato della transizione dalle lezioni effettuate dalla aula tradizionale all’aula online.
Questo cambiamento è stato a dir poco farraginoso per diversi motivi. Da una parte la carenza degli strumenti idonei a questo tipo di insegnamento: basti pensare che solo il 72.5% degli studenti italiani aveva accesso a casa ad un computer con internet. Dall’altra, una carenza di dovuta pianificazione e formazione del nostri cari docenti: non una sorpresa quando si vede che il nostro paese è terzultimo in Europa per spesa destinata ad ogni singolo studente.
Non solo l’apprendimento delle materie tradizionali è stato colpito ma anche quello delle lingue straniere, per i più piccoli come per i più adulti.

Lo studio di Preply sull’apprendimento online
La piattaforma di e-learning Preply ha recentemente pubblicato i dati finali di un suo studio sull’esistenza delle condizioni basilari per l’apprendimento online. Tale analisi ha coperto 30 paesi a livello globale andando ad osservare diversi fattori tra cui stato delle infrastrutture digitali, offerta di percorsi formativi digitali e retribuzione dei tutor. Il risultato finale è una classifica dei paesi che offrono le migliori condizioni.

“Siamo convinti che l’e-learning abbia un grande potenziale per migliorare le opportunità educative a livello globale,” ha detto Kirill Bigai, CEO di Preply. “La pandemia da Coronavirus ha fatto emergere come le opportunità di insegnamento a livello digitale siano ancora mal distribuite. Ma ci sono discrete opportunità per cominciare a investire nelle infrastrutture digitali necessarie per la conversione verso l’apprendimento online. Questo è lo scopo dello studio: scoprire in che misura gli studenti hanno accesso a quegli strumenti e quelle risorse digitali adeguate allo scopo.”

Benché l’Italia non figuri al meglio con solo il 20esimo posto in graduatoria, ci sono margini di miglioramento rispetto a qualche anno fa. Infatti, come ben noto, per la velocità di internet rimaniamo al fanalino di coda con metà della velocità di paesi come Francia, Spagna e Ungheria. Tuttavia, si vedono timidi miglioramenti per quanto riguarda la retribuzione dei tutor: con 17 euro all’ora ci poniamo ben avanti di Spagna (11 euro all’ora) e agli stessi livelli di Svezia e Olanda. Se siete curiosi di scoprirne di più, cliccando qua troverete tutti i dati e fonti.

All’interno di questo contesto, Preply si impegna ad offrire ai propri studenti oltre 15.000 tutor che verranno matchati in base al budget a disposizione, fasce orarie di preferenza e livello di partenza. Dal 2013 più di 2 milioni di lezioni sono state erogate dalla piattaforma e, specialmente in questo periodo, appare una valida opzione per chi volesse riprendere la conoscenza di una lingua straniera.

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