Macron: "250 grammi di magia e perfezione"

La baguette è patrimonio culturale dell’UNESCO (e anche i fornai)

Uno dei simboli della gastronomia francese è entrato nel patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO: la baguette.

La decisione è stata annunciata oggi, mercoledì 30 novembre, dal Comitato per il patrimonio culturale immateriale dell’organismo delle Nazioni Unite. L’organizzazione, che premia le tradizioni da salvaguardare più che i prodotti, ha rimarcato l’artigianalità e la cultura che circondano questo alimento essenziale delle tavole francesi, noto in tutto il mondo.

Con la sua crosta croccante e la mollica morbida, la baguette, apparsa all’inizio del XX secolo a Parigi, è il primo pane consumato in Francia. Ogni giorno, infatti, 12 milioni di consumatori francesi spingono la porta di una panetteria e ogni anno escono dalle panetterie più di sei miliardi di baguette.

Dominique Anract, presidente della Confederazione nazionale delle Panetteria-Pasticceria francese, in una nota, ripresa da France24, ha affermato: “È un riconoscimento per la comunità degli artigiani fornai e pasticceri. (…) La baguette è farina, acqua, sale, lievito e il saper fare dell’artigiano”.

La Francia ha depositato la candidatura della baguetta all’inizio del 2021. Si tratta di un riconoscimento anche simbolico all’attività della panetteria tradizionale, minacciata dall’industrializzazione e dal calo del numero delle attività, soprattutto nelle comunità rurali. Nel 1970 i panifici artigianali erano circa 55mila (un forno ogni 790 abitanti) contro i 35mila di oggi (uno ogni 2.000 abitanti), cioò una scomparsa di 400 panifici all’anno in media da cinquant’anni. Il presidente francese Emmanuel Macron, nel dossier presentato all’UNESCO, ha descritto la baguette come “250 grammi di magia e perfezione”.

In continua evoluzione, la baguette ‘tradizionale’ è rigidamente disciplinata da un decreto del 1993, che mira a tutelare i fornai artigiani e allo stesso tempo impone requisiti molto severi, come il divieto di additivi.

Con questa decisione, il Comitato del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO dovrebbe contribuire alla tutela di uno dei ‘gioielli’ della gastronomia francese.

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