Primo consuntivo per il campo antibracconaggio della Lipu concluso nei giorni scorsi nei boschi del Gutturu Mannu, in provincia di Cagliari.
Si tratta, sottolinea la LIPU, di una delle aree a più alto rischio bracconaggio sull’intero territorio nazionale. A dimostrarlo sono le 1122 trappole rimosse dai volontari e riconsegnate al Corpo Forestale e vigilanza ambientale della Regione Sardegna. Si tratta di trappole cosiddette “aeree”, ossia collocate sugli alberi mentre a terra sono stati rinvenuti 113 micidiali cavetti d’acciaio destinati alla cattura di ungulati. In quest’ultimo tipo di trappole possono rimanere uccisi anche volpi, gatti selvatici e diversi animali domestici.
Le trappole aeree sono tipicamente costituite da cappi dove rimane bloccato l’uccellino attirato da un’esca riposta dal bracconiere.
Ad essere stato “smontato” è stato un intero sentiero già “armato” di trappole pronte ad entrare in azione. Numerosi, però, i sentieri “attrezzati” ma non ancora armati dai bracconieri. Secondo la LIPU starebbero attendono la migrazione di ritorno degli uccelli che avverrà intorno al mese di febbraio.
Durante le perlustrazioni dei boschi, sono stati rinvenuti purtroppo già morti, tre tordi, due pettirossi, un occhiocotto e una cinciarella. Erano tutti appesi agli alberi. Ancora in vita, e per questo liberato, un esemplare di verdone. Stessa sorte per un piccolo cinghiale incappato in un laccio che gli stringeva il collo. La sua liberazione è stata particolarmente complessa.
“Il bilancio del campo della Lipu è molto positivo – commenta Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu – In questi anni la nostra costante presenza in quest’area a forte rischio bracconaggio, in coordinamento col corpo forestale sardo, ha fatto crescere la sensibilità e la conoscenza nelle popolazioni locali di questo grave fenomeno, che danneggia un bene appartenente a tutti e dà vita a traffici illegali e contrari alla tutela della natura.
“Ringraziamo il Corpo forestale di vigilanza ambientale della Regione Sardegna – prosegue Mamone Capria – per gli importanti risultati operativi ottenuti in termini di contrasto effettivo al bracconaggio, con centinaia di denunce e sequestri di mezzi per la caccia illegale e di fauna selvatica avvenuti negli anni, ma anche per aver affiancato quella necessaria azione di prevenzione e di sensibilizzazione senza la quale non riusciremo mai a sconfiggere questo fenomeno. Nelle prossime settimane – conclude il presidente Lipu – torneremo nei boschi del Sulcis per proseguire come sempre la nostra azione che sta producendo importanti risultati a difesa di una Sardegna bellissima e ricca di biodiversità”.
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