Paese che vai, usanze che trovi.  Solo che a volte i gusti non coincidono e le incomprensioni culturali rischiano di sfociare in qualcosa di più antipatico. Certo che cercare di fare capire che in alcune regioni della Cina è normale mangiare un cane, tanto quanto lo può essere in Italia un “tenero” agnello di poche settimane di vita, non è cosa facile. A ridurre le distanze ci stanno pensando ormai da alcuni anni gruppi di agguerriti animalisti cinesi i quali, armati di navigatori satellitari comunicano in tempo reale i carichi dei cani diretti al macello provvedendo a bloccarli.

Non sempre le cose vanno per il meglio. Se, ad esempio, dal controllo documentale si evince la regolarità della spedizione (animali non rubati e documentazione sanitaria a posto) il carico deve essere consegnato ai trasportatori salvo ricorrere all’acquisto degli animali tramite collette lanciate sui social network cinesi.In alcuni casi, poi, il blocco della spedizione avviene in maniera quantomeno inusuale. E’ quello attuato nelle scorse ore da alcuni attivisti cinesi nei pressi di Bazhou nelle provincia di Hebei. Pur di fermare il carico sospetto si sono fatti investire dal camion. Stante le prime notizie diffuse dall’ONG Britannica Guardians of Chinese Animal Protection, alcuni attivisti sarebbero rimasti feriti mentre ancora incerta è la situazione dei cani trasportati. Un appello è stato lanciato agli attivisti attraverso i social network cinesi: occorre dare manforte al gruppetto che ha intercettato e bloccato il camion.

Nei luoghi sono già arrivati i soccorsi ma non è chiaro se la documentazione dei cani sia stata controllata. Se i trasportatori riescono a dimostrare la provenienza legale dei poveri animali e la regolarità della documentazione sanitaria, bisognerà consegnare il carico a chi lo stava portando al macello.

Se sei interessato al mondo degli animali CLICCA QUI