Si svolgerà sabato 10 dicembrela “Giornata Internazionale per i Diritti degli Animali”. Un’occasione per ribadire che mai più deve esserci crudeltà senza carcere, sia per chi maltratta che per chi uccide gli animali.
A confermarlo è l’On.le Michela Vittoria Brambilla, notoriamente molto vicina alle tematiche di protezione animali che ricorda l’ormai famoso cane di Sangineto, in provincia di Cosenza, ucciso appeso ad una corsa ed ancora in attesa che la giustizia compia i primo passi.
L’evento in favore dei diritti animali è stato promosso ormai quasi vent’anni addietro dall’associazione inglese Uncaged campaigns. Oggi, la Deputata animalista annuncia, in qualità di presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, “una svolta” nell’impegno e nella mobilitazione dell’organizzazione: “Va bene segnalare e denunciare, ma d’ora in poi pretenderemo dalla politica risposte concrete”.
Un bersaglio certo è il Governo Renzi “colpevole” di avere mostrato indifferenza per i diritti degli animali. Dunque, proprio ora che il Governo non c’è più, arriva un pacchetto di proposte animaliste formalizzate, spiega sempre la Brambilla, in decine di proposte di legge in difesa degli animali. Si va dall’inasprimento delle pene per maltrattamento ed animalicidio, ritenuto necessario in un contesto sociale dove si moltiplicano i casi segnalati e di conseguenza, a maggior ragione, quelli non segnalati. “Non mancheremo di sostenere le nostre idee – ha affermato l’On.le Brambilla – anche scendendo in piazza per chiedere pene più severe a carico di chi si rende responsabile di reati tanto odiosi. Ma sarà solo il primo passo, perché non possiamo più perdere tempo su “grandi vergogne” come pellicce, circhi con animali, vivisezione e soprattutto caccia”.
Sotolineato, in negativo, anche l’incorporamento del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri. e l’eliminazione della Polizia Provinciale, voluta dalla riforma della pubblica amministrazione che è andata così a riguardare due specifici Corpi di polizia che avevano precise deleghe, ad esempio, in campo venatorio.
C’è stata poi l’improcedibilità per “tenuità del fatto”, afferma sempre l’On.le Brambilla, “che di fatto regala l’impunità a chi maltratta o uccide un animale, la legge sull’eradicazione della nutria, il parziale mantenimento della barbarie dei richiami vivi (si possono ancora allevare uccelli a questo scopo), la deroga al divieto di caccia sulla neve, la possibilità di caricare con più cartucce (fino a 5) le armi semiautomatiche per la caccia al cinghiale e – solo pochi giorni prima della caterva di No – un “regalone” alle doppiette del Trentino-Alto Adige. Grazie ad un decreto su misura, nella Regione si potrà sparare anche a specie non cacciabili altrove, come stambecchi o marmotte. Alla lista, infine, aggiungiamo il piano per la caccia “selettiva” del lupo, il concetto di “orso dannoso” e una “controriforma” dei parchi naturali, in via di approvazione, che consente ai cacciatori di metterci piede”.
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