A Bruxelles le esplosioni hanno colpito lo scalo internazionale Zaventem nella hall delle partenze, accanto al banco della American Airlines. Da lì’ sarebbe dovuta passare anche Roberta Nicotra, 28enne catanese trapiantata negli Stati Uniti.

Mi sento miracolata – dice -. Venivo da Catania ed ero di passaggio a Bruxelles per raggiungere Washington DC, dove vivo. Ora ovviamente sono bloccata qui”.

Roberta, che lavora nel no – profit aveva un biglietto United Airlines con imbarco alle 11.30. “Se fosse accaduto un’ora dopo sarei stata davanti al check-in perché la United ha proprio il banco accettazione davanti American Airlines e io prendo sempre una delle due compagnie aeree. Anche ieri sono passata da lì”.

Anche se fossi stata solo ferita sarebbe potuta andare molto male per la mia bimba – racconta la giovane al sesto mese di gravidanza – La paura nella mia condizione è molto più forte”.

Al momento degli attentati Roberta era in macchina con il cognato e la suocera, che abitano a 20 minuti dall’aeroporto.

Mentre eravamo nelle vicinanze dello scalo – racconta a BlogSicilia –  ci siamo resi conto che qualcosa stava succedendo: la radio, il caos per le strade, gli elicotteri. All’inizio però non pensavamo fosse così grave e se fossimo solo riusciti ad entrare nel parcheggio dell’aeroporto avremmo dovuto passare tutto il giorno lì perché hanno bloccato tutto, non sì può né entrare né uscire.

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