Con gli occhi truccati, le barbe ben curate, gli sguardi languidi e mazzi di fiori davanti. Si parla di talebani, i famigerati studenti del corano afghani, non di coppie di innamorati. Eppure, come coppiette, alcuni di loro si tenevano per mano, negli scatti recuperati a Kandahar da Thomas Dvorzak, fotografo tedesco, durante il suo lavoro di inviato del The Newyorker. Scatti ora pubblicati sul sito Magnum Photos, creato e curato dai più grandi fotografi del mondo. Dvorzak ne fa parte dal 2004.
Immagini di uomini barbuti armati di pistole e mitra alternate a giovani con occhiali da sole di plastica, mentre esibiscono orologi in oro o si tengono per mano, con gli occhi evidenziati da un trucco nero.

Questi ritratti di soldati talebani sono stati raccolti da Thomas Dworzak durante la sua copertura della caduta del regime talebano nel 2002. Si pensa che la maggior parte di queste immagini siano di talebani che le hanno fatte scattare all’inizio di novembre 2001, ma poi non sono stati in grado di recuperarle, perché costretti a fuggire dall’avanzata delle forze dell’opposizione al loro regime e dai bombardamenti degli Stati Uniti.

L’eccezionalità degli scatti non sta nell’aspetto estetico dei soggetti fotografati, ma nel fatto stesso che esistano.
L’interpretazione estremamente rigida che i talebani davano e applicavano alle regole islamiche affermava che la fotografia o qualsiasi rappresentazione di esseri viventi (umani o mammiferi) era illegale. Ma quando la fotografia del passaporto fosse stata nuovamente autorizzata, alcuni membri dei talebani avrebbero chiesto di posare per un ritratto più lusinghiero e ritoccato, nel riserbo e nella discrezione della stanza sul retro dello studio fotografico in cui Dvorzak le ha poi ritrovate. Le foto sono state scattate da fotografi afgani a Kandahar negli studi “Shah Zadah” (“Figlio del re / Shah”), “Roshan” (“Luce”) e “Nazir Photographer”.

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