turchi chiamati in piazza con un post di erdogan

Il Presidente ‘social’ che ferma il golpe con un post video

Prima regola di un colpo di Stato occupare la televisione pubblica e controllare i mezzi di informazione. Subito dopo i trasporti e le strade, isolare il Paese e prenderne il controllo.

Ma la comunicazione cambia e anche i colpi di stato possono fallire ai tempi di internet e smartphone. Una videochiamata social fatta con il telefonino e postata su tutti i mezzi di comunicazione dai social media ai siti, fino ai servizi di messaggistica istantanea ‘one to one’ e ‘one to more’, ha fatto fallire il golpe in Turchia.

Dove è finito il Presidente Erdogan era la domanda che ci si faceva durante le prime fasi del colpo di stato di ieri sera. E lui, Erdogan, una volta al sicuro ha postato la sua videochiamata con la quale ha chiesto ai Turchi di scendere in piazza per fermare i militari ed impedire il golpe.

E i turchi hanno risposto all’appello dimostrando di essere saldamente con Erdogan che gode dell’appoggio della maggioranza del Paese. Lo hanno fatto senza esitazioni, assaltando i carri armati, schierandosi in strada a terra per non farli passare, dicendo chiaramente ai golpisti che non avevano e non hanno il favore del popolo.

Anche in Germania, Paese dove vivono decine di migliaia di turchi, molti naturalizzati o anche di seconda, terza e quarta generazione, dove i turchi sono una parte essenziale del tessuto economico e sociale, sono scesi in piazza per manifestare in tremila davanti l’ambasciata.

Poi la polizia ha fatto il resto e il colpo di stato è fallito. I manuali militari vanno aggiornati. Primo passo non è più soltanto la tv di Stato ma i nodi paese di internet…

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