Jannik Sinner, numero uno del tennis mondiale, si trova a dover affrontare un momento complesso della sua carriera: la squalifica per doping, concordata con la Wada per il caso Clostebol con l’obiettivo di limitare i danni. Dopo un 2024 di successi con vittorie agli Australian e US Open, ATP Finals e Coppa Davis, l’attenzione ora si sposta sul suo futuro dentro e fuori dal campo.
Dal 2019, i diritti d’immagine di Sinner sono gestiti da StarWing Sports, che ha stretto accordi con brand di primo piano. Il suo contratto decennale con Nike, firmato nel 2022, ha un valore di 150 milioni di euro, mentre la collaborazione con Head, rinnovata a gennaio 2024, durerà altri sette anni. A questi si aggiungono partnership con Gucci, Rolex, Lavazza, Fastweb, Intesa Sanpaolo, Panini e Pigna, oltre a nuovi accordi con De Cecco, La Roche-Posay ed Enervit.
Nel 2024, i ricavi dagli sponsor hanno garantito a Sinner 30 milioni di euro annui, cifra salita a 40 milioni di euro grazie ai bonus legati alle sue vittorie. A questi si sommano 22,4 milioni di euro in premi, per un totale di oltre 50 milioni di euro.
Ora, con la squalifica, è naturale chiedersi quale impatto avrà questa situazione sul suo percorso. Gli sponsor continueranno a supportarlo o potrebbero rivedere i loro accordi? Finora nessuno ha preso le distanze, segnale che la strategia del suo team di gestione sta dando i suoi frutti. Tuttavia, il contesto potrebbe evolversi nei prossimi mesi.
Nike e Pigna, che hanno iniziato a valorizzare il suo logo personale a forma di volpe rossa, manterranno il loro impegno o potrebbero riconsiderare il loro investimento?
Nei prossimi mesi, il ritorno di Sinner in campo e la sua capacità di riprendere il percorso vincente saranno fattori chiave nel definire il suo futuro sportivo e commerciale.




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