Giornate di grande impegno per molti volontari di associazioni animaliste ed ambientaliste, impegnate nelle aree terremotate dell’Italia Centrale, sommerse dalla neve.
Impegno non senza polemiche visto che nei giorni immediatamente antecedenti all’ultima ondata di gelo era stata la Lega Nazionale per la Difesa del Cane a diffondere un comunicato ove si chiedeva se le autorità preposte erano pronte ad affrontare l’emergenza anche alla luce di quanto successo in occasione della prima irruzione fredda dell’epifania.
A giudicare da quanto è successo, sembrerebbe di no.
E’ la stessa associazione, i cui volontari sono impegnati nelle zone disastrate, a farsi sentire oggi con la presidente nazionale Piera Rosati. “Quello che vediamo è un territorio irriconoscibile, alla deriva – commenta Piera Rosati – e ancora una volta sono le associazioni di volontariato a sostituirsi allo Stato per salvare animali, dare conforto alle persone, raggiungere i luoghi più impervi dimenticati. La mancanza di coordinamento e unità di intenti negli aiuti è la seconda catastrofe subita dalle popolazioni dilaniate e provate da terremoto e maltempo. Lega Nazionale per la Difesa del Cane non manca però anche in questa occasione di essere presente e vicino alla gente per raccogliere aiuti, distribuirli e mettere in sicurezza gli animali. Non smetteremo mai di ringraziare i volontari di tutta Italia, i cittadini che ci stanno affianco e i Vigili del Fuoco sempre in prima linea”.
Un impegno profuso anche dai volontari del WWF presenti nei luoghi con le Guardie del nucleo Umbria e Marche, guidate dal coordinatore Nazionale della vigilanza, Giampaolo Oddi ed una ventina di attivisti.
“Negli ultimi giorni – ha dichiarato Giampaolo Oddi – abbiamo consegnato ad allevatori ed agricoltori quasi 20 quintali di alimenti per animali, per sostenere cavalli, mucche, maiali, galline ma anche cani e gatti. La situazione purtroppo è drammatica, abbiamo lasciato quelle zone con mezzo metro di neve e ora ne abbiamo trovata fino a 2,5 – 3 metri. Gli animali stanno morendo di fame e di freddo e con loro sosteniamo agricoltori e allevatori in ginocchio anche con stufe a legna, abbigliamento adatto (scarponi, pantaloni da neve) e moduli per la costruzione di ricoveri temporanei per gli animali”.
Un lavoro che si affianca a quello dei Vigili del Fuoco che sono riusciti a raggiungere alcune aree isolate dove purtroppo sono crollate stalle con all’interno animali. Con l’ausilio del gatto delle nevi, i Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno hanno comunicato di essere riusciti a raggiungere le stalle in località Colle, per nutrire e rifocillare il bestiame, in particolare le mucche e altri animali domestici. Purtroppo sono ancora diversi i luoghi isolati.
Come altri corpi di polizia sono altresì presenti i Carabinieri Forestali che sono riusciti a raggiungere la frazione di Fiegni di Fiastra (MC) a 800 metri di altitudine. La titolare dell’azienda aveva richiesto soccorso, in particolare per tre cavalli rimasti senza cibo né acqua. Il fienile, infatti, risultava bloccato dalla neve, alta oltre due metri e l’acqua gelata non consentiva ai cavalli di abbeverarsi. Numerosi i chilometri che si sono dovuti percorrere con l’ausilio di ciaspole, prima di raggiungere l’allevamento.
Più grave la situazione di un allevamento sito in località Cerreto del Comune di Castelraimondo (MC), i cui titolari hanno ripetutamente richiesto soccorsi per liberare la viabilità di collegamento con le strade principali, ma soprattutto per il grave rischio di cedimento del tetto dell’abitazione annessa all’allevamento, a causa del peso della neve. Già nella giornata mercoledì il primo tentativo di raggiungere l’allevamento non era riuscito. Infine ieri i militari, sono riusciti a raggiungere il sito.
Oggi, invece, i Forestali Carabinieri di Comunanza (AP) hanno comunicato di avere salvato un gregge di pecore bloccate in stalla da oltre 2,5 metri di neve e 17 cani a digiuno da cinque giorni. Ieri mattina, infatti, a Colle San Marco di Ascoli Piceno, su richiesta di soccorso di un pastore preoccupatissimo per la sorte del gregge composto da oltre trenta pecore, bloccate senza cibo da 5 giorni, i forestali sono stati impegnati in una lunga camminata con le ciaspole su oltre 2,5 metri di neve. L’intervento ha consentito di liberare il fienile ed alimentare gli animali affamatissimi. Terminato nella tarda ora di ieri anche l’intervento, gli stessi Carabinieri forestali della Stazione di Comunanza, hanno risposto alla richiesta disperata di un cittadino recandosi in località Maletta in Comune di Comunanza, a 700 metri di quota. Dopo un cammino di 5 ore su una coltre di neve alta 1,5 metri è stato raggiunto un allevamento con 18 cani di razza setter e segugio, bloccati senza cibo da cinque giorni.
Purtroppo uno dei cani era morto di freddo e fame, mentre gli altri, stremati, sono stati prontamente alimentati. Salvata anche una cucciolata appena nata, i cuccioli versavano in buone condizioni, ma la madre era palesemente denutrita a causa del lungo digiuno.
Ancora oggi, purtroppo, sono arrivate segnalazioni di località isolate mentre in aperta campagna si segnalano stalle ed altri ricoveri irraggiungibili dal giorni.
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