Il 16 marzo del 1978, a Roma, veniva rapito Aldo Moro, e venivano uccisi gli uomini della sua scorta. A 45 anni da quel giorno che ha cambiato la storia della Repubblica a Talk Sicilia parla Gero Grassi, ex parlamentare del PD e promotore della legge che ha istitituo la seconda commissione Parlamentare d’inchiesta sul caso Moro.

A Talk SIcilia si ricorda il sacrificio di Aldo Moro e della sua scorta

Grassi spiega che il destino dello statista democristiano era segnato sin da quel 16 marzo. Moro venne subito abbandonato dal Governo presieduto da Giulio Andreotti (che proprio quella mattina avrebbe ottenuto la fiducia), dalle opposizioni e con i grandi mass media ad ostacolare ogni trattativa per la liberazione.

Dai lavori della Commissione d’inchiesta si scopre che in realtà non venne fatto nulla per tentare la liberazione di Moro. “Soltanto operazioni per rassicurare l’opinione pubblica”, spiega l’ex parlamentare. Non c’era altra soluzione dunque: “Moro doveva morire”. 

Non sono state le sole Brigate Rosse

I lavori della Commissione parlamentare hanno completamente riscritto  la storia del sequestro e dell’uccisione dello statista pugliese. Grazie al lavoro di quell’organismo è possibile ora andare oltre la cosiddetta “verità dicibile”, quella verità che limita le responsabilità dell’Affaire Moro alla sola opera della Brigate Rosse.

Chi è il generale Amen raccontato da Pecorelli?

Dai documenti della Commissione spuntano nuove verità sul caso Moro: non è una vicenda solo italiana. Servizi segreti italiani e stranieri, politici,  giornalisti, le mafie e la potentissima Loggia P2: questi i protagonisti di tutto quello che ruota attorno al rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro, in quei 57 giorni che separano l’agguato di via Fani al ritrovamento del cadavere di Moro in via Caetani, una strada del centro di Roma equidistante da Botteghe Oscure e Piazza del Gesù, le sedi di Pci e Dc. La storia riscritta dalla commissione si incrocia anche con la morte del giornalista Mino Pecorelli e con quella del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Grassi rilancia le conclusioni della commissione parlamentare con una nuova terribile certezza: non sarebbero state le Brigate Rosse a uccidere materialmente Aldo Moro. Perchè dice Grassi, “le Brigate Rosse non c’erano”. 

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