Oggi, nella nostra quotidianità, viviamo in un vortice di onde a bassa e ad alta frequenza. Inquinamento elettromagnetico: se ne sente parlare e anche con una certa soglia di attenzione. Molti si pongono il problema, altri leggono o ascoltano con indifferenza perché ormai incapaci di rinunciare alla comodità, alla velocità di agire perché, in questo nostro tempo, siamo sommersi dagli impegni lavorativi. Quindi “correre” è la parola d’ordine. Da certi oggetti siamo inseparabili: il cellulare, gli elettrodomestici, il televisore, ecc…

Le indagini a favore tranquillizzano, dicendo che non ci sono dati significativi sui danni. Chi guarda, invece, all’indietro prende atto che, nello scorso anno, uno studio recente fatto sui ratti dal Prof. Alexander Lercl ha dimostrato che l’aumento per il cancro al fegato e ai polmoni, generato da assorbimento di sostanze chimiche, aumenta quando i ratti sono sottoposti a irradiazioni di onde elettromagnetiche, come ad es. quelli del cellulare. L’assorbimento è favorito quando c’è un segnale di ricezione non ottimale, nei luoghi chiusi o in presenza di oggetti magnetici. Ma i risultati di questa infinità di ricerche non consentono ad oggi di affermare con certezza, ma neanche di escludere con altrettanta certezza, l’esistenza di tali rischi.

Siccome questa titubanza scientifica è causa di crescente apprensione nell’opinione pubblica, fino a provocare reazioni emotive esagerate rispetto ai dati in nostro possesso, gli scienziati consigliano di predisporre misure preventive anche in assenza di prove certe sui danni alla salute, specie per le esposizioni a lungo termine. In passato abbiamo avuto situazioni analoghe per il fumo, l’amianto e le particelle di piombo della benzina. Il telefonino, quando se ne fa un uso prolungato e continuo, è dannoso per la salute. Bisogna avere certi accorgimenti nella scelta del cellulare.

La classificazione si basa sul report delle radiazioni o, più esattamente, sull’indice di assorbimento delle emissioni elettromagnetiche Il SAR indica la percentuale di energia elettromagnetica assorbita dal cervello umano, quando questo viene esposto all’azione di un campo elettromagnetico Cosa possiamo, allora, fare, per tutelarci senza rinunciare all’uso di certi oggetti divenuti ormai indispensabili? Ad esempio, relativamente all’uso del cellulare, fare telefonate brevi, usare l’auricolare, soprattutto in macchina, in treno e nei mezzi di trasporto in genere. Non tenere addosso il cellulare e cambiare spesso orecchio. Come detto sopra, utilizzare apparecchi che abbiano un basso tasso di assorbimento delle radiazioni. Una riflessione di Pirandello: Oh perché gli uomini, domandavo a me stesso, smaniosamente, ‘si affannano così a rendere man mano più complicato il congegno della loro vita? Perché tutto questo stordimento di macchine? E che farà l’uomo quando le macchine faranno tutto? Si accorgerà allora che il così detto progresso non ha nulla a che fare con la felicità? Di tutte le invenzioni, con cui la scienza crede onestamente d’arricchire l’umanità (e la impoverisce, perché costano tanto care), che gioia in fondo proviamo noi, anche ammirandole?’