Squalo azzurro, altresì denominato Verdesca. Un animale che ama le profondità dei mari di più parti del mondo, Mediterraneo compreso. Per questo animale si registrano pochissimi attacchi documentati all’uomo. Molti di più, invece, quelli pescati per l’alimentazione umana e per i quali si stima un numero compreso tra dieci e venti milioni all’anno.
Proprio una femmina di Verdesca è stata trovata senza vita nei pressi di un lido balenare di Ostia. Ad intervenire nei luoghi la Capitaneria di Porto di Roma allertata da un cittadino. L’animale era lungo 2,63 centimetri e portava in grembo 5 piccoli delle dimensioni di circa 15 centimetri.
Avvisati del ritrovamento gli esperti dell’associazione MedSharks i quali, con l’ausilio della Capitaneria di Porto di Roma e della ASL RM3, ha prelevato, per l’opportuno congelamento e d’intesa con l’Istituto zooprofilattico di Roma, i 5 piccoli. La carcassa dello squalo è stata invece recuperata, per il successivo smaltimento, dal Centro specializzato di Roma.
Secondo quanto diffuso dalla Capitaneria di Porto la morte dello squalo è quasi sicuramente avvenuta a seguito di uno scontro con un pesce spada. Il personale della Capitaneria di Porto di Roma ha ritrovato infilata nel corpo dello squalo, la cosiddetta “spada” di circa 30 centimetri, ossia la mascella superiore di un pesce spada.
Il personale del Compartimento Marittimo di Roma tiene a precisare che, sotto il più ampio coordinamento della Direzione Marittima del Lazio, opera costantemente in mare nella tutela delle specie protette e non, quali cetacei, tartarughe e squali. Animali, spesso, a rischio di estinzione.
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