nessuna obiezione del giudice all'equipaggio

Aereo fuori pista, soccorsi tardivi ma niente processo

Il 24 settembre 2010 un aereo Wind Jet proveniente da Roma e diretto a Palermo finì fuori pista nello scalo di Punta Raisi. A bordo vi erano 123 passeggeri, alcuni dei quali rimasero contusi e lievemente feriti.

Il comandante e il copilota, ma anche tutto il personale di bordo, dopo il fuori pista, prestarono tutta l’assistenza necessaria ai passeggeri, ma lo stesso non può essere sostenuto per chi doveva intervenire da terra, e per alcuni enti emergono “gravi profili di negligenza nella gestione del soccorso”.

Come riporta il Giornale di Sicilia, è quanto osserva il Gip Guglielmo Nicastro nell’ordinanza con la quale, dopo aver sentito le parti in udienza, accoglie la richiesta di archiviazione del pm Carlo Lenzi.

Oltre al comandante Rodolfo Simoneschi e al primo ufficiale Fabrizio Sansa, erano indagati anche i membri dell’equipaggio Maria Concetta Arduino, Mauro Molinelli e Tindara Ragona.
La prima indagine, che verteva invece sul disastro, vede al momento Simoneschi condannato in appello a un anno dopo che in primo grado aveva avuto un anno e otto mesi. Sansa è stato invece assolto.

Attribuito l’ errore umano per l’atterraggio difettoso (a 400 metri dall’ inizio della pista), per ciò che riguarda i soccorsi, invece il Gip Nicastro ha ritenuto di non dover procedere. “Il comandante e il primo ufficiale – si legge nell’ ordinanza di archiviazione – si sono prontamente attivati per segnalare l’ incidente agli enti aeroportuali competenti, sollecitando i necessari soccorsi, ed osservando, altresì, il protocollo di messa in sicurezza. Sucessivamente essi ordinavano all’ equipaggio di cabina di procedere all’evacuazione del velivolo”.

Il Gip scrive che “il comandante, dopo avere riferito dell’avvenuta evacuazione, aveva richiesto l’invio di mezzi dei vigili del fuoco e di mezzi per la raccolta dei passeggeri ed il blocco della pista interessata dall’incidente”.

Il Gip non esclude “che si siano verificate gravi inefficienze nella predisposizione dei soccorsi da parte degli enti aeroportuali a vario titolo chiamati ad intervenire in caso di emergenza”.

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