Licenze a rischio per alcune agenzie funebri di Palermo. Il Suap ha inviato delle lettere invitando le aziende a mettersi in regola con la legislazione nazionale. Un atto risalente al 2020 e che prevede l’istituzione e la formazione di due profili professionali: direttore tecnico ed operatore funebre. Mentre alcune aziende hanno già completato tutta la procedura (come quelle accreditate con la Feniof), altre attendono ancora il rilascio dei certificati. Fatto per il quale chiedono un rinvio della scadenza dei termini agli uffici comunali. Il rischio è appunto quello di avere ritirata la licenza.

I corsi di formazione

All’interno del corso, dal costo di circa 300 euro a persona, il personale delle agenzie veniva formato per due categorie professionali. Come ricordato sopra , una era quella del direttore tecnico, chiamato dalla legge al possesso di determinati mezzi aziendali e a coordinare uno staff di quattro operatori funebri, detti anche necrofori. Fra le funzioni ricoperte da tale figura professionale, vi è anche la tanatoprassi, ovvero la cura e la vestizione del defunto. Inoltre, il ruolo del necroforo è anche di tipo previdenziale, visto che deve mettere in campo tutti gli accorgimenti necessari per scongiurare ipotesi di esplosioni della salme. Fatto già avvenuto in passato nelle strutture di Palermo.

Zimmatore (Feniof): “Noi in regola, ecco cosa è successo”

Una situazione che rende più chiara Eugenio Zimmatore, rappresentante della Feniof, sigla di aziende che ha recentemente concluso l’iter con il Suap. “Entro il 31 marzo, bisognava fare l’adeguamento ai requisiti chiesti dalla nuova normativa. Fra questi c’era un corso di formazione specifico, organizzato grazie ad un decreto dell’allora assessore Lagalla. Le nostre imprese hanno effettuato il corso presso gli enti accreditati, così come gli esami, ed hanno presentato le carte al Suap nei giorni scorsi. Altre sigle di categoria però hanno dichiarato alla stampa di avere avuto problemi relativamente agli attestati d’esame”.

La replica di Aif e Sicof

Nella serata di venerdì 20 maggio, i rappresentanti sindacali di Aif e Sicof, Alessandro Paternostro e Francesco Nunzio Trinca, hanno replicato alla rappresentazione dei fatti espressa dal collega Eugenio Zimmatore. “Con grande disappunto le associazioni di categoria SICOF ed AIF leggono le dichiarazione del signor Zimmatore. Vale la pena ricordare che FENIOF, rispetto alle scriventi associazioni di categoria, rappresenta una minima parte locale di imprese funebri. Pertanto, lo sforzo organizzativo delle attività formative e sindacali dalle scriventi organizzazioni sindacali non può che essere proporzionato e, di conseguenza, non comparabile”.

“Le organizzazioni sindacali scriventi – prosegue la nota – non possono fare a meno di evidenziare che lo stesso, anziché solidarizzare con le imprese funebri vittime delle lungaggini burocratiche, gioca a fare il “primo della classe”, lasciando intendere che coloro che si sono rivolti all’associazione dallo stesso rappresentata non hanno avuto alcun problema nella regolarizzazione della loro posizione riguardo agli obblighi imposti dalla Legge Regionale 4 del 2020”.

La situazione dal punto di vista di Aif e Sicof

“Considerato che, Il SICOF e l’AIF – insistono Trinca e Paternostro -, a seguito della situazione di grave pregiudizio per l’intero settore, tale da turbare il normale svolgimento dei rapporti economici e sociali, invitavano l’assessorato Istruzione e Formazione a prendere contatti con il SUAP del Comune di Palermo preposto al rilascio delle SCIA e chiedere una moratoria per la sospensione della scadenza delle obbligazioni, disposta con provvedimento legislativo, in casi eccezionali e con riferimento a eventi straordinari tali da turbare il normale svolgimento dei rapporti economici e sociali”.

“Considerato che, ad oggi, l’agenzia formativa di riferimento delle Associazioni di categoria SICOF ed AIF ha messo sul campo un immane sforzo organizzativo per la formazione di ben 683 operatori del settore che hanno portato a termine le attività formative, ma una buona parte di questi sono ancora in attesa di sostenere gli esami finali, circostanza che impedisce alle imprese funerarie interessate di ottenere la SCIA. Visto che, SICOF ed AIF, a tutela della categoria, hanno denunciato la grave situazione venutasi a determinare per i ritardi indipendenti dalla loro volontà e giudicano le dichiarazioni del signor Zimmatore, come una vera e propria dichiarazione non reale ai fatti messi in evidenza dalle scriventi organizzazioni sindacali”, concludono.