Arrestato dalla squadra mobile Massimo Ciancimino, revocato l’indulto

La Squadra Mobile di Palermo, su ordine della Procura, ha arrestato Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso e superteste al processo sulla trattativa Stato-mafia.

A Ciancimino, condannato ieri in via definitiva a 3 anni per detenzione di esplosivo, è stato revocato l’indulto concessogli dopo una condanna a 2 anni e 8 mesi per riciclaggio: dovrà ora scontare entrambe le pene.

Ieri la prima sezione della Cassazione aveva confermato la condanna a tre anni per detenzione e porto di esplosivi inflitta a Ciancimino dai giudici di Palermo.

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Col figlio dell’ex sindaco mafioso del capoluogo siciliano è stato condannato pure il suo amico Giuseppe Avara, che dovrà scontare due anni. La detenzione di dinamite fu confessata dallo stesso Massimo Ciancimino dopo il suo arresto per calunnia, nel marzo 2011: teneva nel giardino di casa una trentina di candelotti di esplosivo ad altissimo potenziale.

Massimo Ciancimino, arrestato dalla polizia dopo che ieri è passata in giudicato la sentenza di condanna a tre anni per detenzione di esplosivo, dovrà scontare complessivamente 4 anni e 5 mesi di reclusione frutto del cumulo della pena di tre anni con quella di due anni e 8 mesi per riciclaggio diventata definitiva nel 2011 e, finora, coperta da indulto.

Alla somma delle condanne si è sottratto il periodo di custodia cautelare subito. Contestualmente a disporre l’ordine d’esecuzIone della pena la Procura ha chiesto al gip, che ha emesso la condanna diventata definitiva ieri, la revoca del beneficio dell’indulto. Il giudice dovrà limitarsi a formalizzare quanto già prescrive la legge.

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