La Polizia di Stato ha arrestato in un locale nei pressi della stazione centrale di Palermo, il latitante George Bogdan Buiciuc, nato in Romania, 30 anni. L’uomo era finito in un’inchiesta sullo sfruttamento della prostituzione. Il gip insieme ad altre 17 persone aveva emesso un ordine di cattura. Il romeno fa parte di un’organizzazione che fa arrivare le donne dalla Romania per svolgere lavori come badanti e poi invece finiscono lungo i viali del Foro Italico a prostituirsi.

In particolare, ognuna di loro veniva accompagnata nel luogo ove avrebbe dovuto esercitare la prostituzione fino a tarda notte, sotto la supervisione del protettore, finalizzata a dirimere eventuali problematiche con i clienti ma, soprattutto, a contabilizzare il numero degli avventori; ogni appartenente al sodalizio aveva in “affidamento” un gruppo di donne, dalle quali ogni notte incassava i proventi dell’attività.

La donna arrestata, nel corso del blitz del 2011, Mariana Chisca, rumena, veniva accusata di induzione alla prostituzione, in quanto aveva elargito consigli” alle ragazze su come esercitare l’attività.

Buicic viene, invece, accusato di aver preso parte ad una spedizione punitiva nei confronti di un italiano che aveva aiutato una giovane prostituta ad “uscire dal giro”, manifestando lintenzione di seguire la donna, trasferendosi con lei in Romania.

La vendetta si sarebbe concretizzata la sera del 4 aprile 2010: Buicic unitamente a un altro soggetto, non identificato, su mandato di Gligor Ionel,  nato in Romania il 07.01.1969, detto Aurelio, arrestato nel 2011 in esecuzione dello stesso provvedimento giudiziario, si sarebbe introdotto nell’abitazione dell’uomo italiano, forzando la porta di ingresso ed asportando svariati beni.

Aurelio viene, a sua volta, accusato nell’ordinanza di custodia cautelare di favorire e sfruttare la prostituzione in danno di più donne, dando loro disposizioni su dove, come e quando prostituirsi, accompagnandole sui luoghi scelti per l’esercizio del meretricio, presenziando sui luoghi medesimi al fine di esercitare un controllo sulle stesse e pretendendo una percentuale sulle somme guadagnate, minacciandole e punendole in caso di trasgressioni agli ordini impartiti.