Arriveranno ad aprile gli scout speed sulla Palermo-Sciacca per contrastare l’alta velocità ed evitare gli incidenti.
Saranno attivi dal prossimo 4 aprile sulla strada statale 624 gli apparecchi elettronici per il rilevamento delle infrazioni al Codice della strada. Inizialmente saranno presenti nel tratto tra gli svincoli di Piana degli Albanesi e San Cipirello.
Un nuovo provvedimento, disposto con decreto prefettizio e recepito dal comune di San Giuseppe Jato. “Le limitazioni – scrivono i vigili urbani nel calendario con cui vengono programmati controlli fino a fine maggio – non sono frutto di una ingiustificata severità, esse sono dettate dai reali pericoli che la mobilità e la velocità nascondono. La responsabilità è individuale, non della collettività”.
Ma tutto non filerà liscio. Già in Italia ci sono sentenze con le quali i giudici hanno annullato le multe. Se la multa arriva a casa, lo Scout Speed non annunciato da un segnale non è valido.
Lo ha deciso il Tribunale di Belluno, con sentenza 535/2017. Per capire meglio il caos formatosi attorno a questo strumento, vediamo di che si parla. Partiamo dal dispositivo: è un autovelox a bordo di un’auto delle Forze dell’ordine in movimento; viene piazzato sul parabrezza, sotto lo specchietto retrovisore centrale.
E quindi viene definito autovelox dinamico, o apparecchio per controlli della velocità in modalità dinamica. Si differenzia dagli altri strumenti, fissi o mobili, ma comunque fermi in un posto. La regola generale, almeno prima della sentenza, era questa: un autovelox può funzionare solo se ci sono cartelli di preavviso, con la scritta “controllo elettronico della velocità”. Invece, lo Scout Speed può funzionare anche in assenza di segnali di preavviso, in base al decreto ministeriale 139 del 2007. Ed è un autovelox bidirezionale: fa foto davanti e dietro all’auto.
Stando alla sentenza di Belluno, se la Polizia invia la multa a casa del proprietario dell’auto, senza fermarlo, i controlli di velocità effettuati con apparecchi installati a bordo di pattuglie in movimento devono essere segnalati come avviene con i normali autovelox, posizionati a bordo strada. Una decisione sullo Scout Speed che apre la strada a una valanga di ricorsi.
Opponendosi al Prefetto, gratuitamente, entro 60 giorni dalla notifica della multa, il rischio però è di pagare il doppio della multa in caso di sconfitta; rivolgendosi al Giudice di Pace entro 30 giorni, invece, si paga una tassa sul ricorso di 43 euro, e perdendo l’ammenda viene di solito confermata.
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