Il Cimo scrive a Musumeci: "Siamo alla paralisi"

Azienda sanitaria Villa Sofia Cervello, proclamato lo stato di agitazione

La Federazione Cimo – Fesmed degli Ospedali Villa Sofia – Cervello ha scritto alla Direzione Aziendale e, per conoscenza, al presidente della Regione, Nello Musumeci, nella sua qualità di assessore regionale della Salute ad interim e al direttore del dipartimento per la pianificazione strategica, Mario La Rocca per rappresentare le gravi criticità amministrative che ormai da troppo tempo attanagliano l’Azienda ospedaliera che è in preda ad una vera e propria paralisi amministrativa.

Se, da oltre un anno a questa parte, l’azienda è stata pronta ed efficace nella risposta al contenimento della pandemia da Covid 19, non si può più sottacere che l’ordinaria amministrazione da lacunosa si è progressivamente trasformata in assente.

C’è un elenco interminabile di Unità Operative Complesse senza Primario (Cardiologia, Neurologia, Neurochirurgia, Chirurgia Generale e Oncologica, Oncoematologia, Farmacia, Patologia Clinica, Microbiologia e Virologia, Neonatologia, Oculistica), alcune da diversi anni, senza che siano state ancora avviate le procedure selettive per l’affidamento dei relativi incarichi.

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Ma anche in presenza di procedure selettive già espletate non si procede all’affidamento dell’incarico di direzione di UOC: è il caso della Gastroenterologia dell’Ospedale Cervello che attende da oltre un anno che venga individuato il vincitore e che si proceda al suo insediamento.
Tutti i dirigenti medici e sanitari attendono da anni di avere affidato l’incarico dirigenziale previsto dal CCNL ma non è ancora stato esitato nemmeno il relativo Regolamento e quindi Unità Operative strategiche rimangono senza una guida formale (Chirurgia Maxillo-Facciale e Chirurgia Vascolare solo per fare un esempio).

Protestano, a buon diritto, i dirigenti medici che attendono che venga loro corrisposto l’aumento dell’indennità di esclusività al compimento dei 5 o dei 15 anni di anzianità; alcuni aspettano dal 2018, altri dal 2019. Ritardi inaccettabili.

Protestano ancora i dipendenti precari in attesa della agognata stabilizzazione di cui si attende come un miraggio l’adozione della delibera e l’avviso di ricognizione interna; ma a quanto pare è impresa titanica.
Protestano i dipendenti che ancora aspettano i cosiddetti “incentivi Covid” dei quali, pur sapendo che si tratta di ben poca cosa, nessuno ha ancora visto un euro bucato.

Protestano i dirigenti medici che hanno scoperto, grazie all’azione di Cimo – Fesmed, di non aver ricevuto una quota di Retribuzione di Posizione a partire dal 2010; anche in questo caso la direzione aziendale tace.
La Federazione CIMO – FESMED nel porre all’attenzione dei vertici regionali la incresciosa situazione degli OO.RR. Villa Sofia – Cervello, chiede alla direzione aziendale un confronto sindacale su tutti i temi sollevati.

Nelle more proclama lo stato di agitazione sindacale e, nel perdurare di tale sconcertante situazione, si riserva di adire le vie legali a tutela degli interessi dei propri rappresentati.

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