Una folla incontenibile, un lungo applauso, il selciato della Cattedrale invaso e fin da qui, nonostante la distanza, il suono delle tre sirene al lutto delle navi in porto che risuona per i vicoli del centro storico di Palermo.
E’ un giorno di dolore per la città che si stringe intorno ad amici e parenti. un giorno nel quale la città perde uno dei suoi figli tornato per restare, tornato per lavorare, che nella sua Palermo ha trovato la morte senza un vero motivo, vittima solo della violenza giovanile di strada che sta spazzando via la città.
Per lui un bara bianca
E’ stata scelta, per lui, una bara bianca a simboleggiare la vittima innocente. La morte di Paolo è arrivata fragorosa e fragorosamente lo saluta la città non solo col cordoglio, non solo con gli appalusi, ma con una intera comunità che piange in silenzio.
Palermo è a lutto, non solo perché il Comune ha dichiarato il lutto cittadino. Non solo per le bandiere a mezz’asta negli edifici pubblici. Le saracinesche delle attività commerciali si sono abbassate quasi automaticamente. I commercianti hanno sospeso il loro lavoro per dieci minuti come da appello arrivato da Palazzo di città ma non per dovere. lo hanno fatto per manifestare davvero la loro partecipazione.
Rompiamo il silenzio
“Rompiamo il silenzio” dice uno striscione esposto su Cors Vittorio Emanuele. Ad officiare personalmente è il Cardinale di Palermo Mons. Corrado Lorefice. Lo fa davanti a tutte le istituzioni. In cattedrale ci sono il presidente della Regione Renato Schifani, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, il presidente del Consiglio comunale Giulio Tantillo. Poi assessori e consiglieri comunali, di circoscrizione, deputati regionali.
Messaggi sono arrivati da parte sociali, istituzioni, associazioni datoriali mentre al luto hanno partecipato tutti nel centro di Palermo
La video intervista al Cardinale di Palermo Lorefice






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