A due giorni dall’accorata e partecipatissima assemblea cittadina riunitasi a Piazza Indipendenza martedì pomeriggio, Palermo è tornata in piazza con una fiaccolata e un corteo cittadino che ha attraversato le vie del centro, da Piazza Pretoria fino a Piazza del Parlamento.
La manifestazione è stata indetta dall’Assemblea pubblica Basta Incendi, un movimento eterogeneo e spontaneo di persone, formatosi all’indomani degli incendi che hanno devastato la Sicilia, con l’intenzione di inchiodare le amministrazioni pubbliche alle loro responsabilità, fornire supporto alle persone colpite direttamente dall’emergenza e imbastire iniziative a tutela dell’ambiente.
Centinaia di persone si sono dunque ritrovate anche oggi per muoversi in una fiaccolata silenziosa, per tributare alle vittime della tragedia vissuta una settimana fa il lutto cittadino che l’amministrazione comunale ha ritenuto di non dover concedere.
«La fiaccolata – spiegano i manifestanti nell’intervento di apertura davanti a Piazza Pretoria – vuole simbolicamente affermare che non è il fuoco a spaventarci ma la mano che lo appicca, con la complicità negligente di istituzioni incapaci di prendersi cura del nostro territorio».
Fiaccole e commozione dunque, ma anche cartelli in cui le persone che abitano il territorio palermitano rivolgono domande al governo comunale e a quello regionale.
“Quanti morti ancora prima di avere risposte?”, “Quanta diossina dobbiamo ancora respirare?”, “Perché approvare il piano antincendi a metà luglio?”, “Cosa state facendo per contrastare il cambiamento climatico?”, “Dove sono le indagini della procura?”, “Perché gli F35 e non i canadair?”. Questi sono solo alcuni degli interrogativi che è stato possibile leggere sui cartelli durante la manifestazione.
«Chiediamo alle istituzioni di prendersi le proprie responsabilità – continuano i manifestanti -. È assolutamente necessario un impegno a lungo termine, un lavoro costante e coordinato per prevenire e contrastare gli incendi. Sorveglieremo affinché ciò avvenga, non solo attraverso la denuncia della malagestione, dell’incuria e della criminalità organizzata che sconvolgono ciclicamente il nostro territorio, ma anche organizzandoci dal basso e portando avanti azioni di mutualismo, assistenza e cura nei confronti delle persone colpite e dell’ambiente».
«È inaccettabile sentire parlare di imprevedibilità di questi eventi che si ripetono ogni anno – tuona una delle cittadine presenti -. Come è inaccettabile l’approccio negazionista che il governo regionale e quello nazionale portano avanti nei confronti del cambiamento climatico. Dobbiamo superare il sistema politico-clientelare che mette il profitto davanti alla tutela ambientale e al benessere della popolazione. Il nostro futuro è a rischio e occorre agire ora!».
Dopo aver attraversato i 4 canti e Corso Vittorio Emanuele, la fiaccolata si è conclusa in Piazza del Parlamento, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, dove sono state esplicitate le domande indirizzate ai governanti regionali.
«Non ci fermeremo fino a quando non avremo una risposta – concludono i manifestanti – e fino a quando la cura, la tutela e il benessere di persone e ambiente non verranno messe al primo posto nell’agenda politica di chi ci governa. Siamo pronti a lottare giorno per giorno per proteggere la nostra terra dalla devastazione ambientale, dagli incendi provocati dalla mano dell’uomo e dal cambiamento climatico».
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