La beffa delle multe all’aeroporto di Palermo, inflitte grazie al sistema ‘Kiss and Fly’ potrebbe presto divenire oggetto di una ‘class action’ e finire in Tribunale. Ci sta lavorando l’avvocato Anna Realmuto della sede di Palermo dello studio legale britannico Kenton & Miles no audit no consulting.

“Si sono rivolti a noi già una quarantina di utenti che hanno ricevuto le multe con il sistema ‘Kiss and Fly’- spiega l’avvocato. – Stiamo valutando se ci sono le condizioni per promuovere una class action”.

In particolare l’avvocato Realmuto riscontra infatti che ci sono “seri indizi di violazione del diritto. Dall’esame delle multe non si capisce quale normativa sia stata applicata dalla polizia municipale di Cinisi per tarare il dispositivo che registra le targhe dei veicoli  in entrata e uscita dall’area e per comminare le multe”.

Diverse delle multe esaminate dal legale riguardano utenti entrati e usciti dall’area e rientrati entro un paio d’ore dal primo ingresso. Se così fosse appurato si tratterebbe di un provvedimento illegittimo anche perché la segnalazione al riguardo si limita ad invitare a uscire entro 15 minuti senza specificare cosa accade al rientro.

L’avvocato Realmuto ricorda quindi che esiste un recentissimo precedente, secondo lei, accomunabile al caso delle multe all’aeroporto. E’ quello delle Ztl di Palermo, congelate con la sospensiva del Tar del 6 aprile scorso, seguita al ricorso presentato da cittadini e associazioni. “Anche in questo caso – sottolinea il legale – c’è il sospetto che la pubblica amministrazione  abbia adottato un provvedimento con il principale intento di far cassa”.

 

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