L’incendio nella chiesa di Santa Maria di Gesù a Palermo avvenuto nella giornata di ieri, martedì 25 luglio, ha gravemente danneggiato l’edificio ma ha fatto ulteriori danni. Le fiamme, infatti, non hanno risparmiato i corpi di San Benedetto il Moro e del Beato Matteo di Agrigento.

Lo si legge in un messaggio su Facebook da parte della Parrocchia di Santa Maria di Gesù di Catania. “Con il cuore in lacrime ci rattrista molto comunicarvi che poco è rimasto del corpo di San Benedetto il Moro e del Beato Matteo di Agrigento. Dal cielo intercedano per quanti stanno soffrendo in queste ore e per chi è vittima inerme di tanto disastro!”.

Le reazioni dei fedeli

Non sono mancate le risposte dei fedeli al post. Marianna scrive: “Non ci sono parole vi sono vicina con le mie preghiere”. Gli fanno eco le parole di Valerio: “Siamo tutti profondamente scossi da quanto accaduto oggi pomeriggio… San Benedetto continui a vegliare sulla nostra città di Palermo, di cui è celeste compatrono”. Ed ancora: “Mi sono addolorato per miei cari santi di santamariagesu di cui sono devotissimo adesso prego per salvare santuario importante e comunità dei frati!”, scrive un altro devoto.

C’è chi ricorda il Beato Matteo: “Il Beato Matteo ha ispirato Santa Eustochia e Antonello da Messina nella loro vita religiosa e artistica. Matteo fondò a Messina il primo convento dei minori in Sicilia nei resti del primo convento Carmelitano d’Occidente e dove fu sepolto lo stesso Antonello. Apprendere questa notizia mi rattrista molto”.

Altri sperano che chi ha causato questi danni, a dir poco ingenti, venga individuato. Caterina scrive “Mi auguro che i responsabili vengano puniti, dalla giustizia divina”. Domenica sottolinea: “Ma come si può fare una cosa del genere, spero che i responsabili vengano presi al più presto e che abbiano una pena esemplare per tutto questo disastro”.

Extroart “Le opere potevano essere salvate”

“Le opere d’arte andate distrutte nella Chiesa di Santa Maria di Gesù potevano essere salvate. Da molti anni, la Extroart chiede a gran voce la creazione di un osservatorio permanente per la salvaguardia del patrimonio culturale in tempo di pace. Abbiamo consegnato questo progetto ai diversi assessori ai Beni Culturali della Regione siciliana che si sono alternati ed anche al Comune di Palermo. Ma ad oggi nulla di fatto”. Lo dice Ludovico Gippetto presidente della Extroart e ideatore del progetto Wanted Caravaggio.

“La tragedia che ha colpito la Chieda di Santa Maria di Gesù a Palermo, in poche ore ha fatto sparire la memoria culturale, storica e devozionale di uno dei siti religiosi più importanti in Italia, che custodivano le reliquie di San Benedetto il Moro, co patrono della Città di Palermo – aggiunge Gippetto – La creazione del nostro ‘osservatorio permanente’ avrebbe garantito il monitoraggio per la sicurezza del bene culturale ed al bisogno intervenire tempestivamente per la corretta evacuazione per la conservazione del patrimonio artistico custodito nel suo interno. Inoltre con l’ausilio delle nuove tecnologie digitali si sarebbero potuti conservati i rilievi ad alta definizione e dettagliati per una eventuale celere ricostruzione come in questo caso, e come stanno facendo con la Cattedrale parigina di Notre Dame che grazie alla tecnologia del BIM i lavori procedono celeri e fedeli alla costruzione originale”.

Gippetto prosegue: “Inoltre sarebbe perseguibile anche l’applicazione in Sicilia di quanto previsto dalla Convenzione dell’Aja del 1954 circa la protezione e l’identificazione dei beni culturali, fin dal tempo di pace, mediante un contrassegno. Speriamo che con l’accrescere allo stesso tempo la consapevolezza identitaria della comunità in tutte le sue articolazioni e dinamiche evolutive-sociali, dia la giusta energia per fare uscire dal ‘letargo dei cassetti’ il progetto nato proprio dalle indicazioni del compianto generale Roberto Conforti, storico comandante del Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri”.

Giuliano “Stiamo facendo inventario, danni culturali notevoli”

“Stiamo facendo l’inventario di quello che si è salvato e di quanto è andato distrutto nell’incendio della Chiesa di Santa Maria di Gesù. I danni per il patrimonio culturale sono notevoli. Adesso abbiamo già presentato una relazione al Comune di Palermo per chiedere la messa in sicurezza dell’edificio”. E’ quanto dice la soprintendente ai Beni Culturali Selima Giuliano che ha eseguito insieme ai tecnici diversi sopralluoghi nell’edificio sacro di proprietà del Comune.

“E’ stata distrutta una statua della Madonna e anche la teca del santo Benedetto il Moro è andata bruciata. Alcuni resti del Santo co patrono di Palermo sono andati distrutti – aggiunge la Soprintendente – Le opere marmoree si sono salvate come le tele nelle pareti. Certo richiedono importanti opere di restauro. Fortunatamente la biblioteca e la pinacoteca è stata salvata dall’incendio”.

Resta da individuare origini del rogo

Resta da capire come le fiamme siano arrivate a distruggere la chiesa. Una delle ipotesi che alcuni lapilli trasportati dal vento siano finiti sul tetto di legno e abbiano distrutto l’edificio. Attorno al cimitero non ci sono tracce di roghi.
“Fino a tarda sera sono rimasta nel plesso monumentale – conclude Selima Giuliano – Sono rimasta colpita dalla comunità legatissima alla chiesa, al santo. In tanti hanno provato vero dolore per quanto è successo. Ho visto tanti piangere nel vedere la chiesa danneggiata. Sentimenti di unione e partecipazione molto forte che mi hanno molto toccato”.

L’incendio di ieri

A pagare il prezzo degli incendi che stanno martoriando il capoluogo siciliano è stato, questa volta, il patrimonio culturale della città. Ad essere travolta dal fuoco è stata la chiesa di San Benedetto il Moro, all’interno del cimitero di Santa Maria di Gesù. L’area monumentale della terza circoscrizione ha infatti subito ingenti danni soprattutto al tetto, quasi interamente composto di legno.

Tirrito, “Danni ingenti, il tetto non c’è più”

A fare il punto della situazione è stata l’assessore alla Protezione Civile del Comune di Palermo Antonella Tirrito, presente sul posto per un sopralluogo al quale ha partecipato anche l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. “A Monte Grifone sembrava che la situazione si fosse stabilizzata ed invece nel pomeriggio l’incendio ha ripreso con forza arrivando fino alla chiesa del monastero di Santa Maria di Gesù. L’edificio storico, la cui edificazione risale al 1200, è stato pesantemente danneggiato. Il tetto in legno non c’è più. La chiesa che conserva le spoglie del santo con patrono di Palermo è andata in fiamme. Il tetto non c’è più, tutte le pareti sono annerite molti quadri sono andati distrutti come un quadro di Pietro Novelli andato in fiamme così come la statua del 300 del crocifisso dell’altare. Una situazione molto grave”.

Fiamme che, purtroppo, sono rimaste attive per tutto il pomeriggio. Notevolmente danneggiato il tetto della struttura, nonché la facciata destra. Elemento architettonico dal quale, durante il sopralluogo, sono caduti anche alcuni elementi in legno visibilmente carbonizzati. Per effettuare una stima completa dei danni bisognerà però attendere che le fiamme si spengono del tutto.

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