E’ una vera e propria bufera quella interna alla già traballante maggioranza che sostiene il governo regionale presieduto da Rosario Crocetta. I malumori sono tanti e su fronti diversi.

Lo scossone più forte arriva dall’Ncd. Un vero e proprio diktat con tanto di minaccia di abbandonare la maggioranza è arrivato oggi dal capogruppo del partito all’Ars, Nino D’Asero. E’ stata la gestione del capitolo Formazione professionale, e in particolare, l’esito dell’Avviso 8 che potrebbe portare a ulteriori 2.500 licenziamenti nel settore, a provocare la rabbia del partito di Angelino Alfano. “Togliamo il nostro sostegno alla maggioranza, – avverte D’Asero – fin dalla seduta in corso, se non ci saranno garanzie di risoluzione per alcuni dei temi importanti che attanagliano la Sicilia a cominciare dall’esito dell’avviso 8 dell’offerta formativa”. E il gruppo, ha depositato oggi stesso un ddl sulla Formazione professionale, ribadendo di aspettare “soluzioni da parte del governatore mentre, in caso contrario, comincerà una nuova stagione politica che non ci vedrà più sostenere l’azione di governo in Aula”.

Il gruppo del Psi, costituito dai deputati ex Megafono (Giovanni Di Giacinto, Antonio Malafarina, Nino Oddo e Antonio Venturino), fino a pochi mesi fa fedelissimi al governatore Crocetta e, di fatto, già fuori dalla maggioranaza sottolineano che “dopo il diktat del capogruppo di Ncd, in cui si leva l’appoggio al governo regionale se non ci saranno garanzie di risoluzione per alcuni dei temi importanti che attanagliano la Sicilia, prendiamo atto che il governo Crocetta non ha la maggioranza in Aula e che pezzi di maggioranza non vogliono votare le misure necessarie come i debiti fuori bilancio e il rendiconto 2015, obbligatori per legge per la futura approvazione dell’assestamento di bilancio, in cui sono previste una serie di risorse indispensabili per i Liberi Consorzi e per far funzionare servizi fondamentali come quelli relativi all’assistenza ai diversamenti abili, ma anche ulteriori somme alla formazione professionale”

“Lo stallo sul ddl sui debiti fuori bilancio è irresponsabile e non più tollerabile”. E’ questo il motivo del malcontento espresso Mimmo Turano, capogruppo dell’Udc all’Ars, dopo che per la quarta volta consecutiva è mancato il numero legale in Aula per il voto finale sul provvedimento.  “La mancata approvazione del ddl sui debiti fuori bilancio – spiega Turano – è ancora più grave perché  blocca anche l’approvazione del rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2015. Le ripetute assenze tra i banchi della maggioranza e perfino del mio gruppo sono ingiustificabili e in alcuni casi opache. Non è possibile giocare sulla pelle dei siciliani”.

Sono sempre le assenze tra i banchi della maggioranza che spinge Luca Sammartino, deputato renziano del Pd, a chiedere al presidente Crocetta la convocazione urgente di un tavolo per la verifica di maggioranza. “Se l’attuale composizione ‘politica’ del governo non è in grado di garantire i regolari lavori, – sostiene Sammartino – si torni a soluzioni diverse ma si esca da questa impasse subito. Non si può continuare a giocare sulla pelle della Sicilia una partita che poco ha a che vedere con gli interessi della Regione”.

Poco dopo la presa di posizione di Sammartino, Alice Anselmo, capogruppo democratica all’Ars, comunica di “aver concordato con i deputati del  Pd di convocare per domani alle 12 i capigruppo di maggioranza e il presidente della Regione o un suo delegato per fare chiarezza. Non è ammissibile che per ben quattro votazioni consecutive i lavori d’aula siano stati fermati dalla mancanza del numero legale a causa dell’assenza ingiustificata di alcuni gruppi parlamentari”.