Denunciate per maltrattamento e abbandono due donne che avrebbero chiuso un cane nella custodia dell’abito e gettato in un fosso. Salvato per un soffio da alcuni animalisti. Ripresi dalle telecamere, individuate le autrici del gesto. Episodio accaduto alla periferia di Monreale, nel Palermitano. Ad intervenire gli agenti della polizia municipale di Monreale, diretti dal comandante Luigi Marulli. I caschi bianchi hanno identificato chi ha abbandonato il cane. Grazie alle immagini di videosorveglianza si è risalito a due persone, che hanno commesso il gesto di gettare cane, che saranno denunciate per abbandono e maltrattamento di animali.
Tempestivo intervento di soccorso
Il tempestivo intervento di Linda Guarneri di Stop Animal Crimes Italia ed altri cittadini ha permesso di salvare la vita al cane. Secondo la ricostruzione degli animalisti la proprietaria aveva chiuso il cane in una custodia di abito da sposa. Quindi aveva gettato tutto, con la complicità di un’altra donna, all’interno di un canale di scolo di Monreale. “La scena – si legge in una nota di Stop Animal Crimes Italia – fortunatamente veniva ripresa da alcune telecamere piazzate in zona. Così gli autori dei reati sono stati individuati, altresì dalla targa del veicolo. Si tratta di due donne, già sentite dalla polizia locale di Monreale”.
Le lesioni riportate dall’animale
Il cane veniva portato dalla Guarneri d’urgenza in una clinica veterinaria di Palermo. Qui veniva accertata una frattura allo sterno, probabilmente provocata dal lancio nel fosso. Ma anche altri sintomi di una condizione di maltrattamento pregresso e successivo all’abbandono. Stop Animal Crimes Italia annuncia che depositerà nelle prossime ore una querela per il reato di abbandono, maltrattamento e tentata uccisione di animali. “Per aver cagionato ferite – sostengono gli animalisti – sottoponendo l’animale senza necessità e per crudeltà a comportamenti insopportabili. Ovvero per abbandono di animali. Chiederemo al sindaco di Monreale un provvedimento interdittivo, per evitare che la donna e la complice possano avere a che fare in futuro con altri cani o altri animali”.
Pene troppo blande
“Con le pene attuali gesti così gravi non pagano – sostiene ancora Stop Animal Crimes Italia -. Le pene previste dalle leggi italiane per i reati contestati prevedono sanzioni e misure troppo labili rispetto alla gravità della condotta. Un gesto disumano come questo dovrebbe prevedere l’arresto immediato e la detenzione in carcere. Solo così si potranno scongiurare fatti così deprecabili da ogni punto di vista”.
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