Assessore licenziata con un messaggio whatsapp al Comune di Capaci. Almeno questa è la ricostruzione fatta da Letizia Guercio, defenestrata dal ruolo di componente della giunta del sindaco Pietro Puccio in questi giorni. Una rottura che da il senso del clima che da qualche tempo si sta registrando al palazzo di città, a pochi mesi dalle amministrative di maggio 2023. Tensione che viene confermata dalla stessa Guercio, che resta comunque consigliere comunale.
“Motivo pretestuoso”
Secondo la Guercio il motivo del suo licenziamento sarebbe stato pretestuoso. “Ad informarmi della revoca – racconta – è stato un collaboratore del sindaco. Sono stata invitata ad abbandonare il gruppo whatsapp del gruppo politico Direzione Capaci su richiesta del sindaco”. L’oramai ex assessore sostiene che sarebbe stata licenziata senza aver avuto tempo di una replica o di poter salutare le persone del gruppo politico.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso
La Guercio sostiene che avrebbe impartito direttive agli uffici di pagare ai dipendenti comunali vari emolumenti e arretrati. Mossa che a suo dire non sarebbe stata gradita: “In passato – rivela – sono stata perfino accusata di essere sindacalista e ne vado fiera. Non soccombo ai giochi di potere ed ho sempre agito secondo i miei principi e nel rispetto dei diritti dei dipendenti comunali in quanto lavoratori”. Il gruppo di maggioranza sino ad oggi ha sostanzialmente retto. Almeno in apparenza. Il gruppo è rimasto con i suoi 11 consiglieri, da oggi in 10 per la preannunciata fuoriuscita della stessa Guercio. Nel tempo però si sono registrate le dimissioni dell’assessore Aldo Sollami, e quelle da capigruppo di Salvo Puccio e Francesco Fricano.
Sindaco: “Venuta meno la fiducia”
Diversa è invece la tesi del primo cittadino. Il licenziamento dell’assessore sarebbe arrivato per la mancanza di fiducia. Rumors sostengono che la Guercio da tempo stesse meditando di sostenere un altro progetto politico alle prossime amministrative. In tal senso Puccio non ha mai confermato né smentito. Si è limitato a dire che da parte dell’assessore licenziato sarebbero venute meno “Lealtà e trasparenza”.
Commenta con Facebook