I giudici del Cga hanno sospeso il provvedimento del Comune di Palermo con cui era disposta la chiusura per 90 giorni la struttura ricettiva La Serenissima che si trova in via Chiavettieri perché non in regola con il pagamento di Imu e Tari.

La società difesa dall’avvocato Giovanni Puntarello si è rivolta ai giudici amministrativi per chiedere la sospensione del provvedimento del Suap e il regolamento antievasione del Comune. I giudici di appello in sede collegiale, hanno confermato la sospensione dei provvedimenti già concessa con decreto presidenziale monocratico.

“Il Cga ha già evidenziato come le amministrazioni comunali non possono adottare sulla scorta cosiddetto “decreto crescita”, dei provvedimenti che incidono sulla sospensione o revoca delle licenze in corso, poiché, se così fosse, i regolamenti finirebbero per rischiando invece di condurre a risultati del tutto contrapposti, a quelli che il legislatore ha inteso perseguire – dice l’avvocato – Ciò perché, sospendendo o revocando le licenze in essere, si finirebbe per mettere in crisi le realtà economiche operanti nel territorio che di conseguenza risulterebbero impossibilitate a pagare i tributi locali”.

A maggior ragione che per il Comune di Palermo il regolamento antievasione si collega, peraltro al regolamento sulla rateizzazione dei tributi locali. Per concedere le rateizzazioni sui debiti tributari, il Comune di Palermo richiede delle fideiussioni non richieste dall’agenzia delle entrate. Nel caso della società Serenissima la polizza fideiussoria doveva essere di 530 mila euro.

“Il Comune di Palermo – aggiunge l’avvocato – da un lato impedisce alle attività economiche di rientrare del proprio debito mediante un adeguato piano di rateizzazione, dall’altro lato pretenderebbe di chiudere le attività commerciali, il che integra senz’altro un paradosso. Alla luce del ricorso il regolamento antievasione del Comune di Palermo, che prevede la sospensione o la revoca delle licenze comunali per i contribuenti che non sono in regola con il pagamento di Imu e Tari, rischia di essere dichiarato illegittimo”.